Una città un po’ più libera dalle auto, ma con una riduzione dei passeggeri del metrò che ormai sembra essersi consolidata. L’exploit della micromobilità in sharing, mentre le strade si riempiono di furgoni e corrieri per la consegna dei pacchi, servizio entrato nella quotidianità dei milanesi.

«Al passato difficilmente si torna — spiega Luca Studer, docente responsabile del laboratorio Mobilità e Trasporti del Politecnico. E, infatti, la mobilità di Milano agli standard del pre- Covid non è tornata completamente. Dal trasporto pubblico a quello privato, lo scenario degli spostamenti in città è cambiato.

Trasporto pubblico

L’esempio lampante è quello del trasporto pubblico. Subito dopo il lockdown il crollo dei passeggeri era stato drastico. Ma oggi, con l’emergenza alle spalle, il trasporto pubblico non si è completamente ripreso. Secondo gli ultimi rilevamenti di Atm, infatti, nel 2023 i dati dei passeggeri sono ancora distanti da quelli del 2019: si registra il –15% di viaggiatori sui mezzi pubblici. L’ultimo report di Amat, l’agenzia comunale per la mobilità, evidenzia come a novembre 2023 mediamente ogni giorno hanno fatto ingresso in metrò 1 milione e 150 mila viaggiatori. Nel 2019 la media giornaliera era di oltre 1 milione e 350 mila. Negli orari di punta attraversavano i tornelli 160 mila persone, oggi 130-140 mila.

« Il trasporto pubblico collettivo — spiega Studer — ormai è cambiato perché sono cambiate le abitudini delle persone. Sparitala paura del contagio, si è affermato lo smartworking. Gli abbonamenti, per esempio, che consentono di viaggiare ogni giorno sui mezzi pubblici, sono meno convenienti per chi ha l’esigenza di spostarsi solo 2 o 3 volte a settimana, mentre gli altri giorni lavora da remoto. Bisognerebbe pensare a nuove formule».

Traffico privato

Subito dopo il Covid, si era registrato un netto aumento di traffico.Ora, seppure lentamente, il numero delle automobili in città sta calando. A novembre in Area C si è registrata una riduzione di ingressi del 6%, e del 5% in Area B. A cambiare in modo più incisivo è la composizione del parco veicoli. Secondo l’indagine di Amat si sono dimezzate le auto inquinanti che transitano in Area B, passando dal 15 al 7% del totale. I diesel sono calati del 40%. In contemporanea c’è stato un incremento dei veicoli ibridi ed elettrici, che dal precedente 10%, oggi rappresentano il 16% delle auto che entrano in città.

Biciclette

Dall’altro lato, ci sono più ciclisti, anche grazie ai nuovi itinerari ciclabili realizzati dopo il Covid. Corso Buenos Aires è uno dei “ termometri” della città sulle due ruote. Lungo l’arteria dello shopping, secondo l’indagine Amat, in alcune giornate, si raggiungono punte di 10 mila transiti a pedali al giorno.Nel 2019 i tre quarti degli spostamenti in corso Buenos Aires avvenivano in automobile. Oggi la percentuale di chi si muove in macchina lungo l’arteria è scesa al 55%. Mentre il 22 % degli utenti pedala e il 23% è in moto. Le biciclette sono quasi triplicate.

Logistica

Il boom di corrieri e furgoni per la consegna pacchi è l’ultimo trend. Uno studio del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico ha dimostrato che oggi avvengono circa 155 mila consegne al giorno a Milano. Solo 23 mila di queste sono legate al commercio aziendale. Tutte le altre fanno parte dell’universo di acquisti e spedizioni online dei cittadini. Anche se, rispetto al 2019, il centro è leggermente più libero dai furgoni grazie alle restrizioni di Area C: i camion nella Cerchia dei Bastioni sono calati del 2%.

Sharing

A spadroneggiare nel contesto della mobilità in condivisione, sono ancora una volta bici e monopattini. Circa 15 mila sono mediamente i prelievi giornalieri di bike sharing. Già nel 2022, erano aumentati del 20-25% rispetto al pre-Covid. Ma la crescita è costante: secondo gli ultimi dati Amat i noleggi sono ancora in salita circa del 9- 10 per cento. Per i monopattini si può parlare di boom: i noleggi delle tavolette elettriche sono aumentati del 20 — 30% e i tempi di percorrenza addirittura del 67%. Mentre il car sharing non decolla. Dopo il crollo verticale ( quasi il 40 % in meno di utilizzo) nel periodo della pandemia, oggi sta recuperando, ma almeno un terzo di utilizzatori è andato perso.

Dall’altra parte, la mobilità in sharing secondo l’esperto «rappresenta il futuro della città». Mentre « le automobili — prosegue Studer — continuano ad essere uno zoccolo duro. Una riduzione c’è stata, ma è comunque meno accentuata rispetto agli altri cambiamenti».

fonte: Repubblica Milano