Le somme per il prolungamento della M1 a Baggio e per la riqualificazione della metrotranvia Milano- Limbiate non sono contenute nemmeno nella legge di Bilancio, appena approdata in Parlamento. Entrambe sono inserite nel Piano triennale delle opere di Palazzo Marino per essere avviate il prossimo anno. Ma per poter partire servono i 211 milioni che il governo ha promesso a Milano ma che non ha ancora stanziato, nemmeno sulla carta.

Nella manovra del governo sono contenuti solo due contributi per il Comune di Milano: quelli relativi alla realizzazione del Campus dell’Università Statale ad Expo, per un totale di 80 milioni spalmati negli anni, e 560 milioni di spese, sempre diluiti nelle diverse annualità, per gli oneri di rimborso dei prestiti relativi alla costruzione delle linee M4 e M5. « Bene questi fondi nella legge di Bilancio. Aspettiamo di capire se davvero i fondi per la M1 e la metrotranvia promessi ci sono davvero altrimenti torneremo a incalzare il governo » , spiega la deputata Silvia Roggiani, segretaria del Pd Lombardia.

Per il prolungamento verso ovest della M1 a Baggio e al quartiere degli Olmi, oltre il capolinea attuale di Bisceglie, in una zona di grande espansione urbanistica e abitativa, mancano all’appello circa 122 milioni di euro, che Palazzo Marino attende dal governo. L’importo dell’opera, aggiornato con l’aumento dei prezzi, è arrivato oggi a 522 milioni di euro. Di questi, 400 milioni sono già a disposizione di Palazzo Marino. Un progetto ormai sul tavolo da diversi anni. Nel 2024 è previsto l’avvio dell’iter per la costruzione, inserito tra le opere infrastrutturali nel piano triennale, insieme alla metrotranvia Milano-Limbiate. Il progetto definitivo, infatti, è già stabilito. L’intervento prevede il prolungamento verso ovest della linea M1 dall’attuale stazione Bisceglie con un tracciato che si sviluppa lungo la viabilità principale, dalle vie Parri e Pertini. La lunghezza complessiva del prolungamento sarà di circa 3,3 chilometri, lungo i quali verranno realizzate le nuove stazioni Parri, Baggio e Olmi. Mentre, al confine con il territorio comunale di Settimo Milanese, in prossimità della Tangenziale Ovest, sarà costruito il deposito/rimessa della linea. Questo il cronoprogramma, ma al momento, senza i finanziamenti del governo, è tutto fermo.

Discorso pressoché analogo vale per la riqualificazione della linea dei tram Milano – Limbiate. La partita sembrava essersi sbloccata poche settimane fa. Il ministero delle infrastrutture e dei trasportiaveva infatti promesso di stanziare gli 89 milioni di euro mancanti e necessari per la riapertura della tratta. Anche più recentemente sono arrivate dal ministero delle rassicurazioni a Palazzo Marino. Ma a sorpresa il “bottino” per la metrotranvia non si trova nemmeno nella legge di Bilancio e rimane il punto interrogativo sul dove il governo andrà a reperire i fondi. L’opera consiste nella riqualificazione della linea che da via Farini portava a Limbiate attraversando alcuni Comuni tra cui Cormano, Paderno Dugnano e Senago. Chiusa prima a tratti e poi definitivamente, è stata completamente sostituita da un autobus, il 165. A dicembre del 2022 il Comune ha approvato il progetto definitivo di riqualificazione e riconversione del percorso in metrotranvia. Se i fondi del governo non arriveranno entro l’anno, diventerà più complesso avviare i cantieri il prossimo anno. Una volta ottenuti i finanziamenti, saranno necessari circa cinque anni per la realizzazione delle due opere.

fonte: Repubblica Milano