Più di 700 mila auto circolano a Milano. Per essere esatti: 701.443. Erano 684 mila nel 2022 e 678 mila nel 2021. Vetture molto cambiate negli anni per quanto riguarda le classi ambientali e che inquinano sempre meno.
Ma in fatto di traffico e “ spazio occupato” in città, poco cambia. Se è incontrovertibile il dato sull’incremento del numero di veicoli, la motivazione secondo Palazzo Marino è semplice: è aumentata anche la popolazione che nel 2023 ha superato quota un milione e 400 mila. Dunque, l’equazione più residenti uguale più auto, è la spiegazione che il Comune si è dato sulla base alle elaborazioni di Amat.
A criticare il numero crescente di macchine sono gli esponenti del movimento “ Sai che puoi?”, che da tempo puntano il dito contro la presenza eccessiva di veicoli che si riversa anche sul fronte dello spazio e della sosta “occupata”.
A Milano la proporzione è di 22 posti auto in strada ogni 100 abitanti, a differenza dei 7 di Barcellona e 6 di Parigi. Di “pass auto residenti”, che vengono concessi gratuitamente, secondo gli ultimi dati sono stati distribuiti 400.000 in città.
Secondo le statistiche di Aci- Istat, il capoluogo lombardo ha un tasso di motorizzazione di 51 auto ogni 100 abitanti. Leggermente inferiore, invece, è quello che risulta a Palazzo Marino, secondo cui a fine 2023, con una popolazione residente di un milione e 417 mila abitanti, il tasso è di 49 ogni 100. L’obiettivo, prefissato da Beppe Sala, è quello di portare l’indice a 40.
«Se il sindaco intende raggiungere l’obiettivo che ha fissato — spiega Tommaso Goisis di “ Sai che puoi?” — le politiche devono cambiare, perché è evidente che quanto fatto finora ora ( in particolare l’introduzione di Area B) non sta funzionando a sufficienza.
Area B sta funzionando come politica industriale (rinnovo del parco auto in favore di modelli più recenti), non come politica per la riduzione del numero di auto circolanti».
Da parte sua Palazzo Marino risponde con i dati rilevati dalle telecamere di Area B, che secondo l’idea del Comune avrebbe la missione di ridurre l’inquinamento più che impattare sul numero di automobili. «Dall’osservazione dei dati emerge una significativa riduzione dei veicoli diesel che entrano in Area B, a fronte di un aumento di quelli ibridi», spiega nell’ultimo report.
Nel dettaglio, a febbraio 2024, il 42% dei transiti rilevati dai varchi della Ztl è riferito a veicoli a benzina, il 30% a diesel (con un meno 4% rispetto all’anno scorso e un meno 10% rispetto al 2022). Le auto ibride sono il 17% (con un più 4% sul 2023 e un più 8% rispetto al 2022). Rimangono stabili nel corso degli anni le auto a Gpl ( 7%), quelle a metano (2%) e quelle elettriche (2%). Quindi quasi un quinto dei veicoli entrati in Area B, il 19%, è costituito da auto a ridotte emissioni, che sono praticamente raddoppiate rispetto al 2022 (erano al 10%). Mentre il totale dei veicoli in divieto è passato dal 14,9% di due anni fa al 4,7%, con una diminuzione di più di dieci punti percentuali.
fonte: Repubblica