Inizia lo smontaggio della sala macchine della Funicolare di Chiaia e nella Stazione Policlinico della Linea 1 della metropolitana viene sostituita la prima scala mobile. In entrambi i casi si tratta di interventi obbligatori per legge che il Comune sta portando avanti. La prima scala mobile nell’ambito della riqualificazione trentennale delle stazioni collinari della Linea 1 è stata sostituita ieri sera. Se per quanto riguarda la Linea 1 le stazioni resteranno aperte, diverso è il caso della Funicolare di Chiaia, chiusa da ottobre del 2022 per i lavori ventennali ( più volte rinviati negli scorsi anni), di manutenzione obbligatoria. E nell’impianto che collega il Vomero a Chiaia ieri sono arrivati i primi mezzi per avviare una operazione complicata: la rimozione dell’argano e dell’intera sala macchine che dovranno essere sostituiti. A Napoli è giunto anche il direttore tecnico della Graffer, la società che si è aggiudicata la commessa.

Tra oggi e domani è attesa la grande gru che dovrà “caricare” sui camion i pezzi smontati. Tutta l’operazione dovrebbe concludersi entro venerdì.
« La funicolare di Chiaia è uno degli obiettivi mirati che ha avuto il direttore di Ansfisa (l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle Infrastrutture stradali e autostradali) del settore » dice l’assessore comunale alle Infrastrutture Edoardo Cosenza. «Il direttore generale dell’agenzia Domenico Capomolla ha scritto al direttore di settore Pietro Marturano di interessarsi, senza passare per gli uffici napoletani, della Funicolare di Chiaia – spiega l’assessore – viene dato direttamente al direttore del settore questo incarico, non a caso Marturano è spesso Napoli. Questo vuol dire che, oltre all’interesse nazionale del progetto, le autorizzazioni di Ansfisa saranno contestuali alla fine dei lavori e questo fa guadagnare tempo. Giusto per testimoniare l’interesse nazionale sul problema che abbiamo stimolato io e il sindaco Gaetano Manfredi».
Ma non manca qualche polemica. Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari, sostiene che i lavori in realtà non sono ancora partiti perché non sono state rimosse le auto in sosta: « Auto che impediscono l’arrivo della gru » scrive in una nota.

fonte: Repubblica Napoli