Dopo un percorso a ostacoli, stazioni inaugurate e poi richiuse e 10 anni di chiusura ( delle quattro stazioni preesistenti), mercoledì apre ai passeggeri la Linea 6, mentre la cerimonia di inaugurazione ci sarà martedì. Otto stazioni da Fuorigrotta a Municipio raggiungibili in 16 minuti (Mostra, Augusto, Lala, Mergellina, Arco Mirelli, San Pasquale, Chiaia e Municipio), con scambi a Mostra con la Cumana, a Campi Flegrei e Mergellina con la Linea 2 Fs, a Municipio con la Linea 1 che consentirà di proseguire fino all’aeroporto.
«Contiamo di arrivare a Capodichino all’inizio del 2026, con un treno- navetta in partenza dalla stazione Tribunale che pensiamo di inaugurare alla fine di quest’anno – annuncia il sindaco Gaetano Manfredi, alla presentazione della Linea 6 in sala Giunta – assieme alla stazione Centro direzionale, snodo importantissimo con duemila posti auto».
Si parte con orario ridotto, dalle 7,30 alle 15,30 fino al 15 settembre, poi si viaggerà a orari regolari. I treni disponibili sono gli ex Ltr di Italia 90, revampizzati, a cui sono state cambiate le ruote e oggetto di interventi di ammodernamento. Si parte a mezzo servizio, anche per la carenza di personale. Sono arrivati 60 macchinisti da tutta Italia, ci sono agenti di servizio nelle stazioni ma mancano i capistazione che, per settembre, dovranno essere assunti da Anm. Saranno in tutto 130 gli operatori in servizio sulla Linea 6.
«Partiamo con 5 trenini, 3 al giorno saranno in servizio, hanno ricevuto il nulla osta tecnico – spiega l’assessore Cosenza – avremo un periodo di rodaggio, come ci ha consigliato Ansfisa. La frequenza sarà di 13 minuti». Dall’estate 2025 a dicembre 2026 è prevista la consegna di sei nuovi treni, in sostituzione dei cinque Ltr90, grazie ai quali la frequenza di servizio potrà arrivare a 8 minuti.
Dal 2027, sarà progressivamente possibile usufruire dell’intera flotta costituita dai 22 treni di nuova costruzione che consentiranno, a regime, di assicurare una frequenza di servizio di 4-5 minuti. In questi giorni cominceranno anche i lavori per il nuovo deposito a via Campegna. Un tassello importante per la manutenzione e la sosta dei treni, troppo grandi per essere calati nell’attuale deposito di piazzale Tecchio per cui, probabilmente, si dovranno programmare lavori di allargamento dell’asola da cui “ calare” i primi treni nuovi da 290 posti, per poi assemblarli sui binari nell’attesa che il deposito di Campegna sia definitivamente pronto entro il 2030: quest’ultimo occuperà 110mila mq nelle aree attigue alla stazione Fs di Campi Flegrei. Sarà composto da più edifici, inclusa una nuova sala di controllo della linea metropolitana. Sarà realizzata anche una nuova stazione, “ Campegna”, che consentirà di raggiungere la parte bassa di Bagnoli.
«Una linea nata sfortunata » la definisce il sindaco Manfredi. Un’opera che nel corso degli anni ha dovuto superare più di un ostacolo, primo fra tutti il crollo nel 2013 di un’ala del palazzo Guevara di Bovino alla Riviera di Chiaia. Nata nel 1990 come linea tranviaria rapida (quindi all’aperto) per i mondiali di Italia 90, è stata poi trasformata in metropolitana. Nel 2007 ha aperto la tratta fino a Mergellina, per richiudere dopo 7 anni, pochi i viaggiatori, carente il personale. Ora la sfida sarà portare utenti a bordo dei vecchi trenini, in attesa che arrivino i nuovi.
«Con l’inaugurazione della Linea 6 viene finalmente completato un progetto avviato circa 40 anni fa tra varie difficoltà e continui aggiornamenti. Consegniamo alla città un’opera infrastrutturale dall’elevato valore strategico. Un ulteriore tassello della mobilità cittadina che garantisce un incremento dei punti di interscambio nella rete dei trasporti, permettendo di mettere in connessione l’area occidentale con il centro città e, in un futuro prossimo, di raggiungere l’aeroporto».
Il sindaco Gaetano Manfredi in sala giunta presenta le due tappe della prossima settimana che si annuncia cruciale per la sua amministrazione. «Un passo significativo verso il miglioramento della mobilità urbana, con riverberi in termini di potenziamento della rete infrastrutturale e come opportunità di slancio ulteriore verso una dimensione sempre più sostenibile, moderna ed efficiente di Napoli »
fonte: Repubblica Napoli