Il raduno è all’incrocio tra via Foria e via Duomo dove due settimane fa è stata investita Maria Antonietta De Rosa, 72 anni, il secondo pedone ucciso a Napoli nel 2024, il diciassettesimo di una strage iniziata diciotto mesi fa senza contare i feriti gravi come lo studente falciato a corso Garibaldi. Quasi tutte le vittime erano sulle strisce, colpite nella maggior parte dei casi per l’alta velocità.

Legambiente organizza un attraversamento con striscioni e bici per sensibilizzare al corretto comportamento alla guida e, soprattutto, per chiedere « una città a 30 chilometri orari, più sicura e vivibile».

Al flash-mob, tappa napoletana di “Città 2023” per la campagna Clean Cities, aderiscono Cicloverdi Fiab Napoli, Napoli Pedala, Napoli Bike Festival, Greenpeace Napoli, Rete No Box e Comitato Ztl Dante. Sicurezza, sostenibilità e salvaguardia di salute e ambiente: tre obiettivi che vanno a braccetto e da raggiungere entro il 2030, con il limite di 30 all’ora, più piste ciclabili, più aree pedonali e più trasporto pubblico in area metropolitana.

“ Napoli ha sei anni per abbattere drasticamente le concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici – si legge nel report – entro il 2030 dovrà ridurre del 28 per cento il Pm10, del 33 per cento il Pm2.5 e del 48 per cento l’NO2 per rispettare i limiti della nuova direttiva sulla qualità dell’aria”. Tutto questo, a fronte di 60 auto ogni cento abitanti, ossia, poco più di 600 mila auto in 117,3 chilometri quadrati di vicoli e strade strette, dove il trasporto pubblico locale si limita (dati Istat) al 26 per cento rispetto al 53 per cento di spostamenti con mezzo privato.

Per la sicurezza, il Comune sta studiando altri correttivi dopo quelli realizzati da fine 2022 dopo gli incidenti più gravi. Legambiente ricorda i 10 milioni del Pnrr per creare 35 chilometri di nuova ciclabile, da aggiungere ad altri 20 milioni, con il Piano urbanistico per la mobilità sostenibile ( Pums). Da gennaio sono stati distribuiti 2.100 nuovi monopattini per lo sharing, che conta 80 auto elettriche e 500 bici. La città ha 6 Ztl e 9 aree pedonali.

“Attualmente la velocità media nelle ore di punta in città è di 27 km/h, addirittura inferiore al limite suggerito di 30”.  Legambiente vorrebbe che le misure sulla sicurezza stradale che il Comune sta predisponendo dessero risultati più evidenti e più veloci, prima che accadono delle morti. La mobilità sostenibile, ad esempio aumentando le ciclabili e restringendo la carreggiata, porta vantaggi anche per la sicurezza.

E poi bisogna investire nel trasporto pubblico, elettrico e capillare: solo così le persone inizieranno a spostarsi diversamente e a non utilizzare l’auto. Ztl e aree pedonali sono le richieste di Franco Di Mauro ( Rete No Box) e Teresa Dandolo ( Fiab Napoli Cicloverdi), che aggiunge: Legambiente chiede più regolamentazione e un piano complessivo per la città: oggi c’è un’invasione dei marciapiedi con dehors e tavolini. E poi va introdotto subito il limite di 30 all’ora con gli autovelox: troppi i rischi per pedonie ciclisti.

Il Comune ha annunciato nei giorni scorsi un piano di rifacimento delle strade: «Ma viale Umberto Maddalena dice  Napoli Pedala  è tra le più pericolose per incidentalità e sarà rifatta come è. Chiediamo al prefetto di convocarci nuovamente perché vengano realizzate le prescrizioni da lui indicate: sistemi di controllo della velocità e attraversamenti pedonali rialzati. Laddove questi non fossero possibili, ci sono i dossi berlinesi e c’è la possibilità di ridurre la sede stradale con le piste ciclabili. Quella di corso Umberto è già finanziata con 2 milionidi euro.

fonte: Repubblica Napoli