C’è da un paio d’anni ma non si vede, senza cordolo di sicurezza mette a rischio ciclisti e pedoni perché invasa da scooter e auto: oggi flash mob.  «Invece di garantire sicurezza è un pericolo per i ciclistici » : i cittadini che ogni giorno percorrono in bici e in monopattino corso Umberto descrivono così la ciclabile del “ rettifilo”.

«Una pista fantasma, è come se non ci fosse, invasa da auto e scooter, senza il cordolo di protezione che era stato annunciato» , spiega Gaetano, uno degli utenti che stamani parteciperà al flash mob “ Ciclabile umana”.

Un muro di persone si disporrà in fila indiana per blindare la corsia riservata ai veicoli a pedale e proteggere così i ciclisti. La partenza è alle 8,30 da Bicycle House in Galleria Principe per raggiungere corso Umberto e dare forma alla protesta, per il secondo anno consecutivo, fino alle 10.

«In un anno è cresciuto il numero degli incidenti stradali a Napoli e si registrano anche feriti in codice rosso tra i ciclisti, uno investito proprio a piazza Borsa. Chiediamo di essere tutelati», ricorda Luca Simeone, bicycle major per la città e rappresentante di Napoli Pedala, promotrice del flash mob con Napoli Bike Festival, Ludobus Artingioco, Plastic Free, Percorsi Cumani, Team Bike Acerra, Greenpeace Napoli, Fiab Cicloverdi e N’sea yet.

Questa di corso Umberto è storia antica. Due ciclabili nelle carreggiate separate dai new jersey: una da piazza Garibaldi all’università, l’altra disegnata tra le strisce blu e la corsia per le auto.

«Perennemente occupata dalle vetture, servono più controlli. Così com’è, va ripensata» , aggiunge Roberto Marino, presidente della II municipalità. Le auto possono invadere la bike-lane in caso di traffico, ma non possono parcheggiare. La sosta selvaggia costringe i ciclisti a manovre rischiose, a contatto con auto e mezzi pesanti in transito.

«Torniamo al progetto della bike- line sul lato Università, due metri e mezzo a doppio senso di marcia e protetta da un cordolo – continua Simeone – Ma non si sa che fine hanno fatto due differenti finanziamenti al Comune, uno da un milione di euro del collegato ambientale e l’altro da 1,1 milioni di euro per la realizzazione di ciclovie di collegamento università- stazioni. Chiederemo l’accesso agli atti».

La questione si allarga ad altre ciclabili in città: «Via Marina, Fuorigrotta – prosegue Simeone – C’è un problema di qualità infrastrutturale, ma anche di controlli. Chiediamo di dedicare unità della polizia municipale per la sosta selvaggia su ciclabili e marciapiedi, sulla scia di quanto fatto a Milano».

Non solo mobilità sostenibile. Al flash- mob ci saranno cartelli “ 30 all’ora” per ricordare il limitedi velocità su corso Umberto, pericoloso anche per i pedoni: un mese fa, la morte di Giovanni Grilli, investito in prossimità delle strisce. “Una ciclabile in sede protetta – si legge sul volantino del flash-mob – serve anche a ridurre la carreggiata e, contemporaneamente, la velocità delle auto”.

fonte: Repubblica Napoli