Dopo tanti annunci finalmente qualcosa si muove: il tram tornerà fino a piazza Sannazaro. Le procedure per il bando sono state appena avviate nell’ambito di un accordo quadro che prevede quattro interventi per un totale di 56 milioni: ai tram la fetta più consistente del finanziamento, 20 milioni. Si tratta dei fondi del Pnrr che vanno utilizzati in gran fretta perché le procedure prevedono il completamento delle opere in tempi strettissimi. Ecco perché la procedura, che ha ottenuto il placet da Roma meno di un anno fa, è stata avviata senza indugi.
Per rimettere in sesto la linea tramviaria dall’attuale capolinea del Beverello fino a piazza Sannazaro, saranno necessari interventi poderosi. I binari nel tempo sono stati seppelliti dall’asfalto o divelti, le linee aeree sono state abbandonate, così come le cabine che servono a garantire il passaggio della corrente elettrica che muove i tram. Insomma, la tratta non andrà semplicemente ripristinata ma completamente ricostruita.
Il percorso lungo il quale si dovrà lavorare parte da via Acton, si infila nella galleria Vittoria,attraversa sia via Morelli che via Vannella Gaetani, sbuca in piazza Vittoria e si infila lungo la Riviera di Chiaia per raggiungere infine via Giordano Bruno e piazza Sannazaro: lunghezza totale due chilometri e mezzo di linea ferrata urbana attualmente in stato disastroso.
Scrive il documento ufficiale che annuncia il bando: «Data l’obsolescenza, l’infrastruttura richiede interventi di risanamento dell’armamento tramviario, delle casse di manovra, nonché il ripristino ed adeguamento della rete aerea sovrastante».
La pratica con la quale viene avviata la realizzazione del progetto esecutivo dell’opera, contiene tutti i dettagli delle difficoltà che potranno essere incontrate lungo il percorso dei lavori. Esistono tratte, spiega Palazzo San Giacomo, come quelle di via Acton lungo la quale «la sede tranviaria risulta totalmente coperta dallo strato di conglomerato bituminoso», ci sono lunghi spazi dove «è stato del tutto rimosso il binario, per consentire i lavori di realizzazione della linea 6 della Metropolitana di Napoli». Poi all’azienda che si aggiudicherà il bando è segnalata la presenza di dissesti lungo il percorso in prossimità delle giunzioni fra asfalto e rotaie e lo stato di fatiscenza degli scambi che un tempo servivano la zona di piazza Vittoria.
Per quanto riguarda le linee aeree andranno smontati e sostituiti tutti cavi che trasportano l’energia elettrica lungo l’intero percorso, anche all’interno della galleria Vittoria; dovranno essere verificati tutti i pali di sostegno e andranno verificati gli agganci, prevedendo la sostituzione di quelli ammalorati, che inevitabilmente saranno tanti.
In contemporanea è partito anche un altro bando per l’acquisto di dieci tram da inserire nella flotta napoletana che, ampliando il percorso, avrà bisogno di nuovi mezzi.
In realtà, secondo i progetti iniziali, il Comune avrebbe dovuto comprare venti nuovi tram, solo che attualmente in cassa non c’è il denaro necessario: ognuno dei nuovi mezzi, bidirezionali della lunghezza di 24 metri, costa 3,1 milioni. Attualmente c’è la possibilità di investire poco più di 30 milioni, sicché bisogna accontentarsi e prendere i primi dieci mezzi in attesa che arrivino finanziamenti per coprire l’acquisto degli altri dieci previsti dal progetto iniziale.
L’Accordo Quadro nel quale sono previsti i fondi per il ripristino del percorso tramviario da via Acton a piazza Sannazaro, contiene antri tre progetti, altrettanto importanti. Uno riguarda ancora i tram ed è quello che prevede il collegamento fra le rotaie di via Stadera e il deposito di via Delle Puglie. C’è anche un lodevole intervento, da 2,5 milioni, per annullare tutte le barriere architettoniche dalla stazione della funicolare di Mergellina.
18,5 milioni invece sono destinati a un’opera della quale si parla da decenni e finalmente potrebbe vedere la luce: la realizzazione dellaStazione S.Elmo della funicolare di Montesanto. Prevista già nel progetto iniziale della funicolare e mai realizzata, quella stazione avrebbe già un’area destinata, proprio di fronte all’ingresso di Castel Sant’Elmo, che rientra fra le proprietà del Comune di Napoli. Il progetto comprende anche un collegamento diretto anche con il sottostante Viale Raffaello che consentirebbe di abbattere notevolmente la mole di traffico al Vomero.
fonte: Il mattino