La metro linea 1 raddoppia i passeggeri: dai 17 milioni del 2021 ai 35 milioni del 2023. «E nel 2024 ci sarà un boom, probabilmente sopra 45 milioni – spiega l’assessore alla Mobilità Edoardo Cosenza – A giorni entrerà in esercizio il decimo treno, deve essere emesso soltanto il certificato ».

Cosenza traccia un bilancio del trasporto pubblico a Napoli nell’anno appena chiuso. E ricorda le tappe di «un 2024 cruciale» per la chiusura di importanti cantieri, in primis quello delle 8 stazioni della linea 6. La linea 1 resta l’asse portante dei trasporti con 100 mila utenti al giorno. In 2 anni, dai 6 treni vecchi con 12 unità circolanti si è passati a 10 treni (8 nuovi e 2 vecchi) per 30 unità. L’aumento è del 250% con un miglioramento non solo in termini di sovraffollamento e frequenza delle corse. E il decimo treno entra in servizio a giorni.

Nel 2024 entrano in servizio i nuovi primi 60 bus elettrici, via ai lavori per l’elettrificazione nei depositi.

A giugno apre la linea 6, da Fuorigrotta a piazza Municipio: «La sfida maggiore – aggiunge Cosenza – A marzo si completano i lavori sull’ultima stazione, Chiaia, mentre si stanno affrontando altre lavorazioni. Stanno circolando già 2treni nuovi ed entro marzo circoleranno tutti i vecchi rimessi a posto con le nuove ruote e la nuova elettronica di bordo » .

Si procede intanto per il prolungamento di linea 6 verso il deposito di Campegna, l’ampliamento del deposito di linea 1 a Piscinola, la Brt verso Ponticelli, 38 chilometri di ciclabili, il ritorno del tram a Mergellina e per il progetto linea 10 tra Regione, Comune, Eav e Anm.

Altro obiettivo dell’anno è la riapertura della funicolare di Chiaia: anche perché a fine 2024 si dovrà effettuare la revisione obbligatoria di Montesanto, per la quale c’è già una proroga. «Abbiamo il progetto – spiega Cosenza – chiuderemo l’impianto solo quando avremo riaperto Chiaia e il giorno dopo ci sarà la certezza di iniziare i lavori. La revisioneper Chiaia era scaduta nel 2017, l’impianto marciva da anni » .

Discorso analogo per ascensori e scale mobili delle stazioni collinari: « Le stiamo sostituendo. E seppur con fastidi inevitabili per l’utenza, siamo riusciti a non chiudere nessuna stazione » . Sulla stazione di Sant’Elmo, definita da alcune associazioni un’opera inutile e con forte impatto ambientale, Cosenza spiega che era prevista nella progettazione originaria di fine Ottocento della funicolare di Montesanto, tant’è che i mezzi a un certo punto si fermano, ma non si scende.

« Abbiamo ripreso e modernizzato un successivo progetto di fine anni Novanta già approvato dalla Soprintendenza. Il progetto è in discussione e per guadagnare tempo abbiamo previsto l’accordo quadro per la sua realizzazione. I lavori potranno partire appena ci sarà il finanziamento (18,5 milioni, ndr). L’opera ha impatto ambientale zero, le porte laterali già ci sono, bisogna fare un pozzo verticale e un canale orizzontale. L’uscita sarà di fronte al castello e, ipoteticamente, si può fare un’altra uscita su viale Raffaello » .

Fonte: Repubblica Napoli