L’apertura della Linea 6 slitta alla seconda metà di luglio: stanno per terminare le ultime verifiche Ansfisa ( Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria). Otto stazioni (Mostra, Augusto, Lala, Mergellina, Arco Mirelli, San Pasquale, Chiaia e Municipio), con scambi a Mostra con la Cumana, a Campi Flegrei e Mergellina con la Linea 2 ( Fs), a Municipio con la Linea 1 (Anm).
E mentre i controlli vanno avanti, Anm nei giorni scorsi ha aperto una call per il personale necessario al funzionamento della linea. Con sorpresa, sono arrivate meno candidature rispetto alla richiesta. Mancano otto figure (quattro capistazione e quattro macchinisti) su 25 (9 capistazione e 16 macchinisti) richieste dall’azienda. In Anm già si lavora a cercare una soluzione. Si selezionerà personale della Linea 1 che può abilitarsi anche alla Linea 6, si comincerà con gli straordinari del personale e forse la prima fase della nuova tratta avrà un esercizio ridotto, almeno fino aquando non si troveranno gli addetti formati con appositi corsi di abilitazione, il tutto facendo i conti con il periodo di ferie verso il quale si sta andando.
Novità in campo anche sul fronte bus. Una squadra di funzionari e tecnici Anm è partita alla volta della Cina per il collaudo dei primi 78 bus elettrici, in consegna entro quest’anno. Si tratta di operatori specializzati che controlleranno il funzionamento dei mezzi appena prodotti, testando le caratteristiche necessarie per la circolazione in Europa.
In totale saranno 253 i nuovi mezzi attesi in città entro il 2026, di diverse dimensioni, dai minibus ai 18metri di lunghezza. I bus elettrici saranno assegnati a tutti i depositi e si aggiungeranno a quelli che già hanno un sistema di alimentazione green ovvero tram, filobus e metano. Tutti i depositi dovranno essere adeguati con nuove forniture elettriche, cabina di trasformazione e rete di distribuzione interna con colonnine per la ricarica lenta notturna. In ciascuna struttura saranno realizzati impianti di trasformazione e conversione per consentire la ricarica a corrente continua con prese plug-in. Si interverrà anche sulle officine dei depositi e sull’officina centrale per le manutenzioni dei nuovi bus. È prevista inoltre la fornitura di tecnologie e software per il corretto funzionamento delle cabine di alimentazione dei depositi, delle cabine di conversione, delle colonnine di ricarica dei nonché un sistema di comando, controllo e bilanciamento delle ricariche. Tutto il processo di ricarica in deposito sarà quindi gestito e controllato da un sistema di supervisione che consentirà di ottimizzare il processo di ricarica e l’assorbimento di energia.
Nel 2026 la percentuale di bus diesel del parco Anm passerà dall’attuale 64 per cento al 30 circa. Una rivoluzione “sostenibile”.
fonte: Repubblica Napoli