Il Comune vuol mettere ordine nella giungla dei monopattini, ma al momento le intenzioni dell’amministrazione si infrangono davanti ai ricorsi al Tar presentati da alcune delle aziende escluse dalla selezione indetta da Palazzo delle Aquile. Con conseguenze anche sul servizio fornito dalle società che, non sapendo se dovranno lasciare o meno Palermo, hanno ridotto le offerte per gli utilizzatori e non sostituiscono i mezzi ormai vetusti.

Tutto sembrava filare liscio fino all’inizio di settembre, quando con una determina dirigenziale dell’ufficio Mobilità sostenibile, il Comune, oltre a confermare che ad aggiudicarsi la selezione indetta nello scorso marzo erano state la Helbiz, la Bird e Link, aveva dato dieci giorni di tempo alle società escluse per ritirare i mezzi dalle strade. Il termine è ampiamente scaduto ma si continuano a vedere circolare in città monopattini di Voi, Dott, Lime e Bit. Proprio queste ultime tre imprese, insieme alla Ridemovi, si sono rivolte al Tar Sicilia.

I giudici amministrativi hanno accolto intanto le istanze cautelari e hanno sospeso la procedura. “Il primo ricorso è stato rigettato, gli altri sono in fase di esame. Un’udienza è fissata a gennaio prossimo”, fa sapere Luigi Cutillo, funzionario amministrativo dell’ufficio Mobilità sostenibile del Comune che sta curando la parte legale della selezione.

Intanto il riordino del settore – obiettivo dell’assessore Maurizio Carta – si è per adesso arenato. Le autorizzazioni temporanee alle aziende sono scadute il 31 dicembre 2022 e si dovrà attendere almeno l’inizio del nuovo anno per una decisione del Tar. Nel frattempo si continua col mercato libero che in teoria dovrebbe garantire maggiori vantaggi agli utilizzatori. Nella realtà le cose vanno diversamente.

Antonino Randazzo, consigliere comunale del M5S, nonché fruitore del mezzo a due ruote descrive così la situazione che si è venuta a creare: “L’incertezza rispetto ai monopattini in sharing sta arrecando un disagio ai tanti cittadini. Palermitani che iniziavano ad apprezzare la micromobilità elettrica al posto delle auto. Si pensi ad esempio dal punto di vista economico si sono ridotte le offerte di pacchetti agevolati mensili. A ciò si aggiunge la qualità non sempre eccelsa delle attrezzature offerte dagli operatori che non investono più in città considerata questa fase prolungata di incertezza”.

fonte: Palermo Today