La giornata mondiale della bicicletta per il popolo palermitano che ogni giorno sceglie la mobilità dolce, è stata l’occasione per rilanciare tutte le questioni che ancora non rendono davvero vivibile la città per chi sceglie di abbandonare l’auto.

In una lettera al Consiglio comunale le associazioni e i cittadini riuniti nel comitato “ Per una mobilità davvero sostenibile anche a Palermo”, nato all’inizio dell’anno dopo l’ordinanza comunale che ha vietato il transito di bici e monopattini nelle aree pedonali del centro storico, hanno elencato una serie di punti che chiedono al Comune di affrontare.

Perché se da un lato il popolo delle bici cresce — sono almeno 15mila le persone che ormai scelgono le due ruote per raggiungere le sedi di lavoro e spostarsi in città, il 40% in più rispetto a cinque anni fa — dall’altro le piste ciclabili esistenti sono ancora una trappola. Anche la nuovissima ciclovia che da via Dante porta fino a via Praga: dopo alcuni recenti scavi è stata rattoppata malamente all’incrocio tra via Principe di Villafranca e via Turrisi Colonna. Sulla stessa ciclovia, all’altezza di villa Trabia, invece, anche i rami degli alberi non potati costituiscono un rischio per chi transita in bici « A oggi la città non è stata ancora dotata di una rete coerente di percorsi ciclabili — dicono dal comitato — Le piste ciclabili esistenti sono state abbandonate e private della manutenzione ordinaria (dal semplice diserbo, all’illuminazione, alla sistemazione della pavimentazione) e spesso vengono trasformate in parcheggi selvaggi di autoveicoli».

I percorsi ciclabili sulla carta sono quasi tutti dissestati: da via Ammiraglio Rizzo a via Giusti, da via Galileo Galilei a via dell’Olimpo, dal Foro Italico alla Favorita. «Sulla carta abbiamo cinquanta chilometri di piste ciclabili —dice Dario Stellino che fa parte del comitato — Nella realtà sono praticamente impercorribili. Sulla Dante- Praga chiediamo di conoscere chi ha eseguito i rattoppi sul manto della pista. È necessario che gli organi preposti al controllo eseguano adeguate verifiche dopo ogni lavoro e che, se di committenza pubblica, venga sospeso il pagamento in caso di mancato corretto ripristino del manto stradale».

Per non parlare di strade come via Roma, fra i tratti più pericolosi della città per numero e gravità di incidenti. «Attendiamo ancora di conoscere quali percorsi alternativi il Comune ha in serbo per chi va in biciclette dopo l’ordinanza di divieto in centro — dice Antony Passalacqua di Mobilita Palermo — C’era un progetto su via Roma, ma non abbiamo saputo nulla».

Si chiede a gran voce anche di rimettere in piedi la Consulta delle biciclette, istituita dal Comune nel 2020 e di fatto decaduta a giugno del 2023 con l’elezione del sindaco RobertoLagalla.

L’assessore Carta assicura di avere dato mandato ai suoi uffici di istruire la ricostruzione della Consulta delle biciclette «organismo prezioso per co- progettare le soluzioni più efficaci per la mobilità sostenibile » .

fonte: Repubblica Palermo