I primi dieci bus elettrici dell’Amat sono entrati in circolazione dopo essere stati fermi in deposito privato da luglio scorso, al costo di 700 euro al giorno, perché mancavano le colonnine di ricarica. Ma per vedere gli altri 25, bisognerà attendere ancora il completamento delle infrastrutture di alimentazione elettrica che saranno realizzate per fasi tra aprile e luglio prossimo. I nuovi mezzi da 8 metri possono essere impiegati agevolmente negli spazi stretti del centro storico e nelle borgate marinare e fanno parte di un pacchetto più ampio di 125 mezzi, finanziato da 88 milioni di euro del Pnrr. Gli altri mezzi, che saranno consegnati entro il 2026, contribuiranno all’abbattimento delle emissioni di gas dei mezzi pubblici e rinnoveranno un parco mezzi, spesso ridotto dai guasti.

A questo si aggiungono i fondi stanziati con un bando della Regione, a cui potrà accedere anche Amat. L’assessorato ai Trasporti ha messo sul piatto 48,5 milioni di euro per il prossimo quinquennio: 31,5 milioni saranno destinati all’acquisto di autobus ametano e di infrastrutture ealtri 16,9 milioni per autobus elettrici e a idrogeno.

Le colonnine di ricarica sono in questo momento il punto debole per l’Amat. Le prime sette installate si trovano nel deposito di via Roccazzo, dove a regime saranno 44. E saranno attivate altre due stazioni in piazzale Lennon ein piazza Salerno nella zona dello stadio, secondo un cronoprogramma progressivo che si completerà in estate.

I nuovi bus elettrici appena entrati in servizio sono stati impiegati in linee come il 110 (da piazza Lennon a Palazzo Reale), 134 ( da piazza Lennon a piazza XIII Vittime) e 529 ( da piazzale Lennon fino all’ospedale Cervello). Tra le altre linee ci sono il 134, 529, 462 e il 534. Quando l’Enel avrà potenziato le linee con la nuova cabina primaria gli autobus copriranno altre 8 linee cittadine.

Fonte: Repubblica