Continuiamo la serie di interviste ad amministratori locali che si occupano della mobilità nelle città monitorate dall’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile (quelle precedenti, agli Assessori alla Mobilità dei Comuni di Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Prato, Firenze ed al Vicepresidente ANCI, sono raccolte nel volume A CONFRONTO CON GLI AMMINISTRATORI LOCALI ed.2a), poi è seguita quella all’Assessore del Comune di Genova.
Questa volta a rispondere alle nostre domande è l’Assessore alla Sostenibilità Ambientale ed Energetica, Agricoltura e Mobilità del Comune di Parma, Gianluca Borghi.
- Parma ha ancora un alto tasso di motorizzazione, anche se nel 2023 si è registrato una lieve diminuzione, contrariamente a quanto avvenuto nella maggior parte delle altre città: quali misure concrete adotterete nei prossimi due anni per ridurre l’uso dell’auto privata e la congestione in città?
Nei prossimi due anni intendiamo agire su più fronti per ridurre l’uso dell’auto privata e la congestione. In primo luogo, stiamo operando per il potenziamento del trasporto pubblico locale: una rete più capillare, con mezzi sempre più moderni ed efficienti, rappresenta la vera alternativa sostenibile all’auto privata. Infine, proseguiremo nel rafforzamento dei servizi di mobilità condivisa: dal car sharingibrido ed elettrico alla micromobilità con biciclette muscolari, e-bike e monopattini, già presenti e destinati ad ampliarsi. Sono inoltre allo studio forme di incentivazione per il ricambio del parco veicolare, così da favorire il passaggio a mezzi menoinquinanti. L’obiettivo è un sistema di mobilità equilibrato: sostenibile per l’ambiente, efficiente per i cittadini e capace di ridurre la congestione in città In secondo luogo completeremo la parte infrastrutturale del sistema Area Verde: dopo la fase sperimentale, sarà pienamente operativo il controllo degli accessi dall’esterno alla tangenziale verso l’interno, nel pieno rispetto delle classi ambientali dei veicoli. Parallelamente stiamo concludendo l’iter per il nuovo sistema gestionale delle autorizzazioni alla circolazione, che sarà sperimentato a breve e che, insieme al nuovo piano, consentirà di rispondere alle effettive esigenze di mobilità, garantendo però il controllo degli accessi ed evitando traffico non necessario.
- L’uso del trasporto pubblico resta limitato: come intendete renderlo più competitivo e quando sarà operativo il nuovo Trasporto Rapido di Massa (TRM)?
Abbiamo ricevuto dal Ministero 19 milioni di euro per due quinquenni: risorse che ci permetteranno di potenziare e rinnovare la flotta, sostituendo i mezzi più vecchi con veicoli più moderni, efficienti e sostenibili. Parma è già tra le città dell’Emilia-Romagna con i mezzi di trasporto pubblico più avanzati in termini di efficienza e sostenibilità, e questi ulteriori fondi ci spingeranno verso traguardi ancora più ambiziosi. Il Trasporto Rapido di Massa, per il quale abbiamo presentato un progetto ambizioso quanto innovativo, rappresenta invece un passo decisivo: non si tratta solo di un’infrastruttura, ma di una vera e propria visione di città, dove il trasporto pubblico diventa il cuore pulsante di una mobilità più moderna, vivibile e rispettosa dell’ambiente. Dopo un’attenta valutazione delle alternative, il TRM si è dimostrato il progetto più equilibrato sotto il profilo dell’efficacia, della sostenibilità e dei costi. Non comporterà impatti negativi significativi sulla viabilità esistente non perderemo parcheggi e non ci saranno limitazioni agli accessi privati ma al contrario offrirà un sistema integrato e competitivo, capace di convincere sempre più cittadini a scegliere il trasporto pubblico.
- Le piste ciclabili e le Zone 30 sono in crescita, ma la rete è ancora frammentata: quali saranno i prossimi quartieri a beneficiarne?
L’implementazione delle Zone 30, come previsto dal PUMS, non è un intervento estemporaneo, ma un processo di progressiva riqualificazione degli spazi urbani, volto a ridare valore ai quartieri attraverso più sicurezza stradale, più ciclabilità, più pedonalità e, in generale, una migliore vivibilità, in coerenza con gli strumenti urbanistici già approvati e in corso di attuazione. Le Zone 30 sono pensate appositamente per garantire una maggiore sicurezza e una convivenza equilibrata tra biciclette, pedoni e altri veicoli. In queste aree i ciclisti possono circolare anche sulle strade, purché siano adeguatamente segnalate e rispettino il limite di velocità di 30 km/h, così da rendere la mobilità dolce realmente integrata con il resto della viabilità. In questo percorso, le nuove Zone 30 interesseranno in particolare i quartieri Europa, Pasubio, Isola, Montanara Sud e Montebello: insieme al potenziamento della rete ciclabile, queste scelte rafforzano la nostra visione di città: una mobilità sostenibile, vicina ai cittadini e capace di migliorare la qualità della vita quotidiana.
- La diffusione di colonnine di ricarica elettrica e servizi di sharing è ancora limitata: quali piani avete per accelerarne lo sviluppo?
Parma conta già 82 infrastrutture di ricarica fast e oltre 160 punti di ricarica distribuiti sul territorio. È in fase di esecuzione un piano per la realizzazione di ulteriori 30 colonnine ad alta potenza (>250 kW) con doppia presa, per garantire tempi di ricarica ancora più rapidi e una maggiore capillarità. Sul fronte della mobilità condivisa, la città dispone già di servizi di bike sharing con biciclette muscolari ed e-bike, queste ultime sempre più apprezzate, e due servizi di car sharing con auto ibride ed elettriche. Nei prossimi anni intendiamo potenziare e integrare ulteriormente queste reti, in modo da rendere l’uso dei mezzi sostenibili sempre più semplice, accessibile e competitivo rispetto all’auto privata.
- Parma registra ancora valori elevati di NO₂e PM₁₀: quali azioni strutturali metterete in campo per ridurre l’inquinamento da traffico entro il 2030?
Come già in parte risposto nella prima domanda, per ridurre l’inquinamento da traffico entro il 2030, punteremo su un approccio strutturale e integrato. Completando la parte infrastrutturale del sistema Area Verde, introdurremo un controllo più rigoroso degli accessi, nel pieno rispetto delle classi ambientali dei veicoli, in modo da limitare il traffico non necessario e migliorare la qualità dell’aria. Parallelamente, proseguiremo con la riqualificazione urbana attraverso le Zone 30 e il potenziamento della rete ciclabile, favorendo spostamenti più sostenibili e sicuri. L’integrazione con un trasporto pubblico sempre più efficiente e moderno, insieme ai servizi di sharing e alla mobilità elettrica, contribuirà a ridurre progressivamente le emissioni di NO₂ e PM₁₀, rendendo Parma una città più vivibile e rispettosa dell’ambiente.
- Se dovesse indicare una priorità assoluta per i prossimi 12 mesi, quale sarebbe?
Realizzare il più alto numero possibile di zone 30, oltre ad auspicare il giusto riconoscimento del nostro progetto TRM da parte del Ministero, e conseguentemente il suo finanziamento.