Tra il 2022 e il 2023 i vigili urbani hanno collezionato più di mille denunce per zuffe nel traffico E le prime vittime sono proprio gli agenti. E’ la rabbia stradale. Scoppia soprattutto nel traffico, dopo un incidente in macchina, dopo una banale tamponamento, e ormai è diventato il termometro di una Capitale imbruttita, dove è sempre più facile passare alle mani per risolvere diverbi e discussioni.
Negli ultimi due anni il numero degli incidenti degenerati in risse è aumentato a dismisura e la strada è diventata teatro di aggressioni, schiaffi, calci e pugni, persino morsi: una lunga serie di esplosioni di rabbia incontrollata anche contro gli agenti di polizia locale che intervengono per i rilievi del sinistro o per gestire l’ordine pubblico.
La portata del fenomeno nella Capitale la raccontano i numeri. Nel biennio fra il 2022 e il 2023 i vigili urbani hanno registrato 1.115 denunce per lesioni colpose, di cui almeno 50 molto gravi e volontarie, causate da risse avvenute in seguito a incidenti stradali di piccola entità.
Vittime sono anche i vigili al lavoro. Ma si tratta solo della punta dell’iceberg perché bisogna considerare che nell’ultimo anno, dopo la riforma Cartabia, è quasi sempre necessaria la querela della parte offesa per poter procedere con l’indagine: molti lasciano perdere, a meno che non si tratti di risse che si concludono con lesioni gravi. In altri termini il fenomeno del road rage è molto più esteso rispetto alla punta dell’iceberg emerso dai dati delle denunce registrate dalla polizia.
Fonte: Repubblica Roma