“Roma Metropolitane avrà la capacità economica per operare senza più la follia di essere pagata dal Comune di Roma, con la spesa corrente, e nel garantire la sua funzione di stazione appaltante potrà dedicarsi alla metro C ma anche a tutte le opere su ferro. Sarà possibile chiudere la stagione di passività e contenziosi complessi. A quel punto avremo tutte le condizioni per la fusione con l’agenzia Roma servizi per la mobilità”. Lo ha detto il sindaco Roberto Gualtieri, intervenendo ieri in Assemblea capitolina. Il primo cittadino ha illustrato all’aula le nuove norme varate dal governo per il salvataggio della società partecipata che ha in capo la manutenzione e la progettazione delle linee metropolitane della Capitale.
Una società sull’orlo del baratro
In liquidazione da oltre tre anni e dunque impossibilitata per legge a ricevere nuove commesse, con un contratto di servizio scaduto da due, una perdita stimata in più di 60 milioni di euro rispetto al patrimonio netto, contenziosi decennali con richieste da creditori ultramilionarie, e lavoratori sempre in protesta per stipendi che puntalmente non arrivano o arrivano con ritardi inaccettabili, la società attende da tempo una boccata d’ossigeno. La strada scelta dall’amministrazione Gualtieri è quella della fusione con Roma servizi per la mobilità. E la nuova norma varata dal governo permette di sistemare i conti e l’assetto della società prima di operare in questo senso.
Cosa dice la norma del governo
La norma in questione è contenuta all’articolo 17 del dl 104 approvato in parlamento. Consente a Roma Metropolitane di “essere stazione appaltante per tutte le linee della metropolitana di Roma” e in particolare permette alla società di agire economicamente “fino al 9 per cento del totale dell’opera finanziata’”. La norma inoltre “dà facoltà al commissario di transigere rispetto ai contenziosi della linea C in considerazione del quadro economico disponibile e di una ulteriore disponibilità di cento milioni di euro e permette al commissario di risolvere il contenzioso guardando a tutto il quadro economico dell’opera”.
Nel dettaglio “per accelerare la realizzazione della linea C della metropolitana di Roma – si legge nel testo di legge – il Commissario straordinario di cui al comma 3 è autorizzato ad approvare, previo parere dell’Avvocatura generale dello Stato e di Roma Capitale, uno o più eventuali accordi transattivi tra Roma Metropolitane S.r.l. in liquidazione e Metro C S.p.A. ad integrale tacitazione delle rispettive pretese e azioni e a completa definizione dei relativi giudizi pendenti tra le parti, anche sulla base delle determinazioni rese dal collegio consultivo tecnico”.
“Questo emendamento è davvero importante, direi storico e per questo ringrazio molto il governo e il parlamento per l’attenzione nei confronti della nostra città – ha sottolineato Gualtieri – avevamo chiesto questo intervento e c’è stata grande attenzione da parte del ministro Salvini, della presidente Meloni, della maggioranza e del mio partito a sostegno di questo emendamento che ci consente di dare un futuro a Roma Metropolitane, ai suoi lavoratori, e mantenere e rafforzare a Roma una centrale di progettazione per il trasporto pubblico e su ferro soprattutto”.
fonte: Roma Today