Era già capitato, agli abitanti del quartiere, di avvistare quel suv bianco – un Land Rover compatto e bombato, con le ruote che raggiungono l’altezza della vita – parcheggiato in malo modo sulle strade del VII Municipio, zona Tuscolana. A volte sulle strisce, altre – quando proprio non c’è posto neppure negli angoli – direttamente sul marciapiede, ostruendo il passaggio di pedoni e passeggini.

Questa volta, però, il guidatore prepotente è andato oltre, spingendosi col muso tra i tavolini del piccolo ristorante che – erano circa le 11.30 – doveva allestire il dehors per il pranzo. E allora i cittadini hanno voluto dare una lezione, all’automobilista arrogante, apparecchiandogli il cofano con tovaglia a quadretti, cestino del pane e bicchieri, chiosando in un biglietto lasciato sul tergicristalli: «Parcheggi il suv davanti al ristorante sul marciapiede? E io ti apparecchio il cofano!»

Il video del suv apparecchiato è di un attivista della mobilità dolce e a «misura di persona», che con il gruppo Bringyourbike è molto impegnato nelle iniziative con la bici e spesso coinvolge i bambini che, sostiene lui con entusiasmo, «devono venire prima della nostra fretta e dei nostri impegni».

Ecco, è in questo contesto che avviene la contestazione di oggi, 10 maggio, in via Muzio Scevola, stradina di palazzi non recenti nel quartiere Appio-Tuscolano popolata di negozi di vicinato storici e volti che si conoscono. «Quel suv parcheggia sempre così, quando non la mette sul marciapiede lascia la macchina sulle strisce…», raccontano i commercianti del posto. Oggi, però, l’idea, per tentare di far desistere il parcheggiatore impenitente dal lasciare il suo bisonte della strada dove capita. Sul cofano gli hanno sistemato una tovaglia a quadretti rossi e bianchi e, sopra, bicchieri, cestino del pane e pure una caraffa col fiorellino. Hanno lasciato anche un biglietto, eloquente: «A Roma si dice parcheggia’ a c…o de cane».

Alla fine, quando l’automobilista ha fatto ritorno al suo suv con le buste della spesa, per nulla trafelato, ha cercato di controbattere, adirato e alzando la voce all’indirizzo dei presenti che, nel frattempo, si erano fermati per fotografare e riprendere la scena: «Ma ve pare questo il modo?» Alla fine il signore se ne è andato sbuffando, liberando il marciapiede e il ristorante ma con l’aria di chi, però, non sembra pentito.

fonte: Corriere.it