Se parliamo di consensi e dissensi in città non si può non pensare alla ztl fascia verde. Lì avete deciso di cambiare la decisione presa. Alla fine questa nuova ztl si farà?

La Ztl fascia verde esiste dal 2015. Esiste dal piano del traffico varato dall’amministrazione Marino. I divieti per euro 1, euro 2 ed euro 3 esistono dal 2018. Ci sono norme per combattere l’inquinamento che prevedevano di tenere fuori gli euro 4 diesel già dal 2022. Noi abbiamo lavorato per mitigare questi provvedimenti già nella prima ordinanza. Con la seconda, quella varata in accordo con la Regione, queste misure sono ulteriormente allentate. Quello che è cambiato è che noi prevediamo i varchi: con noi non si scherza più. È bene che si capisca che qui non stiamo varando questi provvedimenti per incidere sui cambiamenti climatici a livello glovale, ma per intervenire sulla salute delle persone che vivono a Roma e in provincia. Pm10 ed No2 sono, in base a diversi studi, causa di malattie e morti in città . Il 60% di questi inquinanti arriva dalla mobilità ed è per questo che bisogna intervenire. Detto questo, aggiungo una cosa: anche se questo quadro normativo non fosse esistito io avrei spinto per prendere lo stesso questo tipo di decisione perché la ritengo corretta per una città come Roma.

Quindi questi varchi verranno installati? Parte questa Ztl?

Certo, andiamo avanti. Ne sono stati montati 51 sulle strade più importanti e ne saranno montati altri 90 sulle arterie secondarie. Abbiamo solo rinviato di un anno, mitigando ulteriormente il nostro provvedimento iniziale.

Non temete ulteriori proteste?

Siamo gli attuatori finali di un percorso obbligatorio partito nel 2010, che ha portato a sanzioni della corte di giustizia europea. Un percorso imposto dalla regione Lazio. Dico di più: più andiamo avanti, più i limiti imposti si alzeranno come prescritto dal Parlamento Europeo.

Si aspettava proteste così feroci?

Onestamente sì. Nel resto d’Europa vivono gli stessi problemi. A Londra, dove oltre a bloccare le auto hanno previsto anche il congestion charge, il sindaco è costretto a viaggiare sotto scorta. Quello che non mi aspettavo, devo essere onesto, è che a scatenare il tutto sarebbero stati i varchi.

In questi due anni avete puntato forte sulla cura del ferro. Revisione dei convogli, lavori di rifacimento degli armamenti, nuovi treni, nuovi tram. Quando tornerà alla normalità la situazione?

Sin dalla mia prima intervista ho fissato in quattro, cinque anni, l’orizzonte temporale per riportare la situazione alla normalità, per ripristinare il normale funzionamento degli asset fondamentali della mobilità su ferro. Qualche numero aiuta a spiegare quello che intendo: i binari della linea A dal 1979 non sono mai stati rifatti. Per 25 anni non sono stati comprati né treni, né nuovi tram. I binari del tram 8 non venivano toccati dal 1998 e poggiavano su infrastrutture vecchie, risalenti al 1970. C’erano treni sulla linea B che necessitavano la revisione totale. Su una situazione del genere siamo intervenuti con una cura durissima.

Di cui però per ora si vedono gli effetti…

È normale sia così. Penso alla metro B: stiamo facendo la revisione dei treni, dopo aver ottenuto di poter fare delle revisioni scaglionate. Erano attività senza le quali il servizio avrebbe chiuso. Però non abbiamo solo scelto di tenere aperto il servizio, ma di lavorare per migliorarlo.

Come?

Stiamo intervenendo sui binari della linea A e facendo le revisioni dei treni della B. Abbiamo assegnato la gara per 30 nuovi treni di metro B e metro A. I primi arriveranno a dicembre 2024 e poi nei mesi successivi. Stiamo rifacendo l’intero armamento delle linee tram già esistenti. Abbiamo aperto una gara per 121 nuovi tram che andranno a rinnovare l’intero parco viaggiante lungo le linee esistenti e future. Abbiamo messo a gara le linee Tva e della Togliatti e sono in progettazione altre sette linee. Avremo un nuovo deposito tram sulla Gianicolense e uno completamente rimodernato a Porta Maggiore.

Come procedono i lavori per la linea C e le progettazioni per B2, prolungamento A e per la linea D?

Va raccontata una cosa, apparentemente inutile, di quelle che il cittadino che aspetta la metro per un quarto d’ora ritiene superflue. Per riprendere questo tipo di lavoro è stato fondamentale salvare Roma Metropolitane, una struttura fondamentale per far ripartire le progettazioni. L’abbiamo salvata grazie a una norma del governo che abbiamo contribuito a scrivere. Quest’anno metteremo a bilancio un fondo cosiddetto di rotazione per le progettazioni, in particolare per la revisione del prolungamento della B e per la D. Qui i progetti già ci sono, ma vanno aggiornati al 2023. Per la B2, ad esempio, il vecchio progetto si scontra con l’idea di Anas di nuove complanari per il raccordo e dovremo leggermente modificarlo.

Tornate a parlare anche di linea D quindi?

Abbiamo ripreso l’interlocuzione con il promotore, Condotte, che di recente ha ritrovato capacità finanziaria. Al momento siamo davanti ad un bivio: o si rivede il piano finanziario del project financing rendendolo conveniente per l’amministrazione, oppure utilizzeremo parte di quel fondo di rotazione per le progettazione per rivedere il progetto e chiedere poi i soldi al governo per realizzare noi l’opera.

Il prolungamento della linea A, a che punto è?

Abbiamo dato a Roma Metropolitane il documento di fattibilità economica per il tratto Battistini Monte Mario, mentre stiamo finendo la progettazione per il tratto Monte Spaccato Battistini.

E poi c’è sempre la C da finire…

Certamente. Abbiamo aperto il cantiere di piazza Venezia, abbiamo ottenuto 1 miliardo 7 dal governo Draghi e 2 miliardi e 2 da quello Meloni. Abbiamo, già stanziati, 3 miliardi e 900 milioni e vogliamo arrivare fino a Farnesina. Va spiegato che l’attuale contraente generale lo è per la tratta T2, ma non per la T1. Abbiamo fatto una domanda all’Anac per capire se possiamo affidare allo stesso contraente generale anche la tratta T1 oppure se dobbiamo fare un bando di gara. Appena arriverà la risposta le talpe entreranno da Farnesina.

Le nuove linee tramviarie non sono alternative alle nuove linee metro?

No, affatto e chi lo dice o la pensa non ha nozioni di ingegneria trasportistica perché metro e tram rispondono a funzioni di trasporto e utilizzo tra loro diverse.

Nella cura del ferro FS e Rfi non sembra vi stiano aiutando. Penso alle gare non andate a termine e ai ritardi su tanti progetti. Pensa potrebbero fare di più?

Stanno facendo alcune cose meritorie come la riqualificazione della stazione Trastevere o il supporto sul progetto del nuovo deposito dei tram sulla Gianicolense. Su altri sono oggettivamente fermi. Faccio però un ragionamento più ampio che va oltre la nostra amministrazione e il Giubileo. Dal 1993 ad oggi ci sono stati diversi protocolli d’intesa tra le varie istituzioni e Ferrovie. All’interno vari progetti e nessuno di questi è stato realizzato. Sono previste 40 stazioni sul nodo di Roma e noi ne avevamo chieste solo 8, di queste 40, per il Giubileo: non sappiamo se verranno realizzate e per questo abbiamo chiesto un incontro urgente.

Quindi ritiene vi stiano aiutando o potrebbero fare di più?

Potrebbero sicuramente fare di più.

I romani sembrano allergici ai mezzi pubblici, anche in aree come quelle centrali dove funzionano bene. Come si convincono a salire sugli autobus, su una metro o su un tram?

Va detto che il problema c’è un po’ in tutta Europa. Penso che bisogna agire con un dosaggio degli incentivi e disincentivi. Di sicuro è un incentivo far funzionare bene i mezzi pubblici e ci stiamo lavorando. Incentivo è poi rendere la metrebus non solo utile a utilizzare bus e metro, ma anche per l’intera mobilità cittadina: penso al car e scooter sharing. Ancora, incentivi per la rottamazione: se hai una macchina vecchia e la rottami il Comune prevede anche fondi per farti entrare nel circuito della mobilità pubblica. A fronte di tutto questo però non è pensabile che non ci siano provvedimenti che disincentivino l’utilizzo del mezzo privato. Per questo ci sarà il rafforzamento della ztl centro storico. Verrà introdotta, così come previsto nel piano del traffico del 2015, la ztl fascia verde. E ancora ci saranno altri sistemi di complessivo disincentivo.

Finiti i 5 anni di mandato lei reputerà il suo un assessorato di successo se …?

Il termometro sarà l’aumento della bigliettazione del trasporto pubblico rispetto a quando sarò arrivato. Se aumentano i biglietti significa che saranno successe tutta una serie di cose. Altro termometro importante sarà l’inaugurazione di nuove linee e di infrastrutture ciclabili. Tutto questo dovrà comportare uno “shift modale” ovvero un passaggio dal mezzo privato ad altri mezzi che sono di mobilità pubblica.

Fonte: Roma Today