Il ricorso è andato a buon fine e così i 244 bus a metano potranno riprendere la loro corsa verso Roma. Il Consiglio di Stato ha infatti confermato la validità della gara per l’affidamento mezzi alla ditta polacca Solaris Italia, che aveva vinto l’appalto. Esclusa, di nuovo, la Romana Diesel che, all’indomani dell’aggiudicazione, aveva presentato ricorso al Tar del Lazio. Inizialmente il tribunale amministrativo aveva dato ragione all’azienda che fa riferimento all’Iveco. Il Consiglio di Stato, però, ha cambiato tutto, dichiarando valida la procedura a favore della Solaris.

La gara, bandita da Giubileo 2025 Spa, serviva a fornire ad Atac Spa nuovi veicoli per il trasporto pubblico locale. Un bando da 181 milioni e 306 mila euro complessivi, iva esclusa, così suddivisi: 75 milioni e 899 mila euro per i 255 autobus a metano e 61 milioni per il servizio “full service” per 10 anni. Poi, ci sono altri 43 milioni e 919 mila euro per la fornitura opzionale di altri 78 mezzi. La Romanda Diesel, seconda classificata, aveva presentato ricorso al Tar perché la Solaris aveva presentato mezzi con meno porte rispetto a quanto prescritto dal capitolato di gara.

La Solaris aveva chiesto, prima della presentazione delle offerte, se, in sede di esame del veicolo, avrebbe potuto presentare il prototipo di un veicolo a due porte doppie anziché tre, come richiesto invece dal capitolato. Il responsabile unico della stazione appaltante aveva dato il suo assenso ma il Tar, chiamato ad esprimersi dalla Romana Diesel, già fornitrice per Roma di 110 bus elettrici, la pensava direttamente. Per il tribunale l’attribuzione del punteggio tecnico doveva avvenire sulla base della prova del veicolo che poi andrà a circolare e non sulla documentazione tecnica o mezzi differenti.

Il Consiglio di Stato, scrive la società Società Giubileo 2025 in una nota, ha riconosciuto “che il numero delle porte presenti sul “campione” non fosse una caratteristica essenziale, da considerarsi a pena di esclusione, ai fini dello svolgimento della prova pratica”.

Il Consiglio ha inoltre individuato la correttezza del chiarimento reso dalla Stazione Appaltante Giubileo 2025 SpA (“realizzando appieno la funzione “chiarificatrice” della risposta al quesito”) che aveva ammesso la presentazione, ai fini della prova, di un autobus a due piuttosto che a tre porte, “e dell’operato della commissione giudicatrice che ha legittimamente esperito la prova sul modello fornito, tenendo conto del numero delle porte nei relativi giudizi assegnati al termine della prova” .

Fonte: Roma today