Il progetto della linea D risale al 2007. 20 chilometri di percorso diviso in 22 stazioni lungo la direttrice sud – nord est della Capitale. La linea gialla doveva passare per la Magliana, piazza Venezia, Piazza di Spagna fino ai quartieri Trieste-Salario e Montesacro. Il progetto, per ora, è fermo ma l’attuale amministrazione capitolina vuole riprenderlo in mano e tentare “il miracolo”.

La linea doveva essere realizzata con un project financing.

Sempre più realtà pubbliche che prevedeva, in sintesi, che il 51% dei lavori (il totale, ad oggi, si aggirerebbe sui 4 miliardi) fosse a carico di Roma Capitale e il restante al privato che, alla fine dei cantieri, avrebbe poi tenuto i proventi della bigliettazione ed avrebbe dovuto percepire anche un canone annuale di 150 milioni per venti anni, oltre alla concessione della linea per lo stesso periodo di tempo.

Il project financing, così come era stato pensato, non va bene, ha chiarito l’Assessore Patanè “Non ci conviene assolutamente una situazione del genere. Sono soldi che dovremmo prendere dalla spesa corrente, ipotesi praticamente impossibile” evidenzia Patanè. “O viene presentato un piano economico finanziario che sia conveniente per l’amministrazione oppure faremo da soli. Possiamo fare la project review col fondo di rotazione, chiedere soldi al governo per una parte iniziale dei lavori, fare la gara e realizzarla noi”.

Patanè nei prossimi giorni si siederà ad un tavolo coi privati per fare il punto della situazione. L’assessore, però, sembra determinato a partire da presupposti completamente diversi rispetto a quelli che avevano dato vita, 15 anni fa, il progetto della metro D.

fonte: Roma Today