Qualche soldo in più e la possibilità (di nuovo) di fare offerte al rialzo. Rfi ci riprova pubblicando, per la quarta volta, il bando di gara per gli interventi di riqualificazione della stazione Pigneto. Dopo tre gare andate completamente deserte, alle quali quindi nessuno ha voluto partecipare, Rete ferroviarie italiane ha deciso di fare un ultimo, disperato tentativo. Disperato perché, rispetto al passato e, soprattutto, rispetto alla gara andata deserta a febbraio, è cambiato ben poco.

Il progetto della stazione Pigneto è uno tra i più importanti tra tutti quelli presentati in vista del Giubileo 2025, un nodo di scambio da realizzare per collegare la metro C con le linee ferroviarie FL1-FL3. Un intervento tanto importante quanto difficile, anche a livello tecnico. Peccato che nessuna voglia impegnarsi in questa impresa. A settembre prima gara era andata deserta. Stessa sorte hanno avuto la seconda e la terza. In quest’ultimo caso, tra l’altro, Rfi aveva tentato di rendere più appetibili i lavori. Era stata infatti inserita la possibilità di formulare anche offerte al rialzo, che la stazione appaltante si riserva di accettare nei limiti delle disponibilità di budget. Neanche questo è bastato per attrarre i privati.

Così, mercoledì 24 aprile, Rfi ha pubblicato il bando per una nuova gara, la quarta. Dai 116 milioni di euro delle prime tre indizioni, importo complessivo dell’appalto è arrivato a 117 milioni e 926 mila euro. I lavori prevedono la realizzazione di due banchine per le linee dei treni regionali, FL1 (Orte – Fiumicino Aeroporto) e FL3 (Cesano – Viterbo) e di un sottopasso che connetterà la stazione direttamente con la linea C della metro. Da sottolineare come, rispetto alle gare originarie, il progetto è stato “diviso” in due parti per cercare di tentare l’impossibile e terminare i lavori prima dell’apertura della Porta Santa. I lavori, infatti, prevedevano anche la copertura del vallo ferroviario, interventi che, però, verranno eseguiti in una seconda fase. Le offerte si potranno presentare fino alle 12:00 del 4 giugno. Non è stata seguita, almeno per ora, l’idea del consigliere regionale del Pd, Massimo Valeriani, che aveva chiesto, tramite interrogazione, di commissariare la realizzazione dell’opera.

fonte: Roma today