Parcheggiare davanti al bar dove di mattina si vuol sorseggiare un caffè è abitudine dei romani e poco importa se girando l’angolo, assistiti dalla fortuna e dalla pazienza, si potrebbe trovare spazio nelle strisce blu o, ancora meglio, bianche.

La sosta selvaggia resta un diletto per gli automobilisti ma i controlli in città sono aumentati e i Vigili urbani non perdonano. Lo dice il numero delle multe, che non lascia spazio a dubbi: nel primo trimestre del 2024 sono aumentate del 42% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno.

Se nel 2023 la polizia ha rilevato 500 mila violazioni per soste irregolari, quindi circa 41 mila ogni mese, quest’anno la media mensile si attesta a 59 mila per un totale di 177 mila tra gennaio, febbraio e marzo.

Nessun rispetto, talvolta, neanche per gli stalli riservati alle persone invalide. Capita di trovare cartelli, lasciati sulle auto di chi commette l’infrazione, in cui si legge: «Vuoi il mio posto? Prenditi anche la mia disabilità » . La speranza, almeno, è che passi presto il vigile a staccare un verbale.

Le strade a due corsie, molto spesso, si riducono a una perché quella di destra è occupata da una colonna di macchine ferme, con o senza doppie frecce, adiacenti a quelle parcheggiate regolarmente.

Ne sa qualcosa via Cola di Rienzo, per citarne una fra tutte, strada dello shopping dove le persone non hanno voglia di compiere qualche passo in più con le buste in mano. I pedoni, quindi, sono costretti a fare lo slalom tra le auto. Gli scivoli, che garantiscono il passaggio dei disabili, sono ostaggio dei trasgressori che se ne infischiano di ogni norma che vorrebbe abbattere le barriere architettoniche. Le strisce pedonali vengono scambiate, a ogni ora del giorno e della notte, soprattutto nelle vie del centro, per un parcheggio di tutto rispetto, quando invece sono alla base della sicurezza stradale.

Per tutte queste ragioni si sentono clacson suonare all’impazzata, compresi quelli dei autobus che restano bloccati per colpa di una macchina lasciata in piena curva. Così come è facile imbattersi in un’auto che non può uscire dal suo parcheggio perché un’altra si è piazzata proprio lì davanti a ostacolarne l’uscita: « Un attimo, arrivo » . E via con tutte le scuse più improbabili, dal «signo’, stavo prelevando al bancomat » al« mi scusi, ero in farmacia » . Malgrado la farmacia non ci sia nel raggio di chilometri. Al netto del fatto che neanche lo stallo riservato a chi deve acquistare i medicinali si salva dall’assalto dell’automobilista indomito.

Il traffico le fa da padrone nonostante un maggior numero di vigili presenti in strada. Le carreggiate ridotte a singola corsia, per colpa delle auto parcheggiate in seconda fila, non aiutano a smaltire il flusso, in particolare nelle ore di punta.

fonte: Repubblica Roma