Più di mille auto a trazione completamente elettrica invece di 50. Il nuovo bando per il car sharing del Campidoglio previsto per fine 2023 dovrà «rinnovare il parco delle attuali auto condivise perché più della metà dovranno essere elettriche» fa sapere l’assessore alla Mobilità della giunta guidata dal sindaco Roberto Gualtieri, Eugenio Patané.

I numeri del car sharing

Al momento su duemila auto a disposizione per l’affitto breve condiviso, le elettriche sono poche decine. Infatti nel totale dei 600 veicoli di Sharenow non ce n’è neanche una, tra le 962 di Enjoy le Yoyo elettriche sono 31 e nello sharing dell’Agenzia per la Mobilità del Comune tra i 201 veicoli, ce ne sono 10 a trazione elettrica. E se si escludono le 300 elettriche del noleggio a lungo termine di Leasys rent, su 2 milioni e ottocentomila residenti che ogni giorno con pendolari e turisti diventano circa 4 milioni di persone che si muovono in città, complessivamente le auto elettriche a disposizione in sharing sono meno di 50.

L’intervista con l’assessore alla Mobilità Eugenio Patané

Assessore Patané quali altre novità nel nuovo bando di car sharing?

«Ci sarà l’obbligo da parte degli operatori di servire tutte le periferie, pensiamo a Ostia e più in generale a tutta l’area del Piano generale del traffico urbano (Pgtu)». Quest’ultimo, aggiornato periodicamente, mostra che la percentuale di chi abita fuori dal Raccordo anulare ha raggiunto quasi il 30% dal 18% che era nel 1999.

Il nuovo piano di mobilità che estensione territoriale avrà?
«Per i servizi car sharing, l’area operativa minima di esercizio non potrà essere inferiore a 80 chilometri quadrati per veicoli a motorizzazione termica e ibrida e 60 chilometri per gli operatori con la flotta interamente elettrica. I servizi inoltre dovranno essere integrabili a future piattaforme MaaS, Mobility as a Service».

Quante auto avrà ogni operatore?
«Ogni operatore in media metterà a disposizione 500 auto, che non solo dovranno essere da subito a maggioranza  elettrica, ma le aziende dovranno prevedere un programma di sostituzione negli anni fino ad arrivare a una flotta completamente elettrica». La previsione per l’emissione e l’assegnazione del bando è di avere nuove auto su strada a fine 2024.

Quali le iniziative per quanto riguarda le auto private, al momento solo diecimila su 2 milioni e 800 immatricolate?
«Stiamo raddoppiando le colonnine di ricarica per raggiungere 5.000 postazioni con il Giubileo del 2025. Al momento sono 2.750 le presenti, tra quelle in lavorazione e quelle già attive, è il numero più grande tra le città italiane, a Milano ce ne sono 1.927 e a Torino 1.641».

A volte sulle postazioni ci sono auto in sosta vietata e la ricarica è lunga, come superare queste difficoltà?
«Il piano prevede la realizzazione di vere e proprie isole di ricarica che non hanno più due o tre colonnine ma che ne presentano dieci, sono delle stazioni di servizio. Ne è stata realizzata una recentemente in via Flaminia da EnelX che ha messo delle vere e proprie colonnone alte due metri che permettono la ricarica in 15 minuti. Inoltre abbiamo ricevuto i finanziamenti per i dissuasori elettronici sulle postazioni per segnalare e multare i veicoli in sosta vietata».

Con quali fondi saranno realizzate?
«Alcune colonnine sono finanziate dal Ministero dei Trasporti, la maggior parte sono a totale costo degli operatori privati che erogano il rifornimento».

Quali sono le altre proposte per la mobilità elettrica?
«Abbiamo vinto un bando Pnrr per l’acquisto di 411 autobus elettrici, si tratta di un terzo della flotta di Atac. I primi 110 mezzi dovranno essere su strada entro il 2024, gli altri 300 dovranno essere acquistati e messi su strada entro il giugno 2026».

fonte: Corriere di Roma