Fuori i bus turistici dalla città. Questo l’appello lanciato da Roma ricerca Roma insieme a Carte in regola e Motus, associazioni che tengono i fari accesi sulla città.
Sono già state raccolte tantissime firme, garantiscono gli organizzatori. Hanno aderito, tra gli altri, Legambiente, Salva Roma, associazioni di quartiere, nomi illustri, scrittori, registi, professori universitari e tantissimi cittadini stanchi di vedere motori accesi ed inquinanti a ridosso dei monumenti.
« La situazione attuale – scrivono i promotori – con i bus turistici posteggiati in doppia fila a ridosso delle Mura Aureliane, sui Lungotevere, a ingombrare le fermate degli autobus di linea, sotto gli edifici di abitazioni con i motori perennemente accesi e i tubi di scappamento che avvelenano i residenti, non fa presagire nulla di buono con l’ingresso della buona stagione e, soprattutto, per l’anno prossimo, con l’inizio dell’Anno Santo».
Roma Ricerca Roma chiede all’amministrazione capitolina di « studiare e mettere in atto un Piano pullman, di rispondere con azioni concrete alle richieste dei cittadini e di non sottostare ai diktat delle lobby del turismo».
E poi ancora: «Siamo consapevoli che il turismo è una ricchezza per Roma ma siamo anche convinti che vada governato e che il modo migliore per governarlo sia lavorare sull’efficienza dei servizi della città e, in particolare, del trasporto pubblico, rendendo Roma una capitale vivibile per tutti, residenti, frequentatori, pendolari, turisti»
Si chiede che i torpedoni vengano fatti sostare nei parcheggi di scambio perché « il trasporto verso monumenti e lungo i percorsi monumentali deve essere realizzato puntando ad emissioni zero. Quindi deve essere studiata una pluralità di strumenti per alleggerire la città, come il potenziamento del trasporto pubblico, le navette elettriche, l’adempimento da parte di Atac del contratto di servizio e il trasporto su rotaie».
Il Piano bus turistici divide Roma in tre fasce, la A è quella più esterna, la B comprende gran parte della Capitale incluse le vie adiacenti al centro storico che invece è la fascia C, di cui fanno parte la Ztl centro storico, San Lorenzo e Trastevere. Oggi, nel complesso, gli stalli sono 682 ma, secondo i promotori della petizione, il 90% di questi si trovano nella grande fascia B.
Appesantiscono le strade e contribuiscono al dissesto dell’asfalto oltreché all’inquinamento che va a intaccare anche i monumenti. «È uno scempio – sottolinea chi fa appello all’amministrazione quello che si vede attorno alle Mure aureliane » . Attorno al monumento più antico della città, spesso coperto dai bus turistici con i motori accessi. Bus che, secondoil piano, dovrebbero stare per un tempo limitato e invece vi stazionano per giornate intere, nell’assenza anche dei Vigili urbani o degli ausiliari del traffico che avrebbero il compito di controllare la sosta e, quando è il caso, multare gli autisti non in regola.
Le risposte dell’Assessore Patané
“Da un anno e mezzo aspettiamo che il ministero dei Trasporti faccia il decreto tariffe così da poter aumentare il costo della sosta in centro. Con queste modifiche potremo limitare e disincentivare l’arrivo dei bus turistici in città».
«C’è un piano bus turistici molto solido e tutte le aziende hanno fatto ricorso con l’obiettivo di farlo revocare a dimostrazione che non abbiamo voluto fare un favore alle società. E un anno fa abbiamo vinto in primo e secondo grado».
«Sulla base della ripartizione, abbiamo una fascia A più esterna, una fascia B leggermente più interna e una fascia C che è il centro storico.
Se entrano in fascia B devono prenotare e pagare ingresso e parcheggio. In fascia C, che comprende la Ztl del centro storico, Ztl San Lorenzo e Trastevere, possono entrare solo 60 autobus al giorno di cui 30 per gite scolastiche e 30 per servire gli alberghi sopra le 40 stanze. Questo numero di 60 finoranon è stato mai raggiunto, siamo sempre intorno ai 30-40 mezzi complessivi».
«Ho tentato di diminuire il numero di autobus che arriva in fascia B incentivando il parcheggio di scambio nella fascia A, dove ci sono cinque grandi strutture che saranno anche dotate di bagni pubblici così da essere più confortevoli. Vogliamo diminuire il costo degli stalli in fascia A e aumentare a dismisura quello in fascia B. Abbiamo la delibera pronta dal 2022».
La delibera è ferma perchè «Nell’agosto del 2022 nel decreto Omnibus, notte tempo, in maniera bipartisan è stato approvato un emendamento che vieta di modificare o istituire tariffe Ztl senza un regolamento del ministero dei Trasporti che delinei le linea guida. Questo regolamento ancora non c’è e ciò blocca tutte le delibere esistenti comprese quelle dei bus turistici. Con gli altri Comuni siamo arrivati a un testo condiviso con i tecnici del ministero, ormai più di un anno fa. Ma non abbiamo saputo più nulla».
«Installeremo, comunque, le spiraline, sistemi tecnici che indicano l’orario di ingresso e di uscita di un pullman da uno stallo così non potrà sforare il tempo a sua disposizione. Ma non possiamo impedire a tutti i bus di arrivare, ci sono persone anziane a cui non si può chiudere di scendere dal pullman in periferia».
fonte: Repubblica Roma