Le richieste d’intervento arrivano da tutta la città. In pieno centro ci sono comitati che lanciano raccolte firme, per chiedere di rendere più sicuri gli attraversamenti pedonali. Richiesta che arriva, con altrettanta determinazione, anche dai territori della periferia romana. Le istanze sono così tante da perderne facilmente il conto ma, nel tempo, sono state compendiate dalla consulta della sicurezza stradale. Questo organismo, lo scorso luglio, ha formalmente terminato il proprio mandato triennale, di fatto bocciando l’amministrazione Gualtieri.

La consulta ed il Campidoglio

“L’ultimo incontro plenario che abbiamo avuto con il Campidoglio è stato a febbraio” ha raccontato a RomaToday Alfredo Giordani, portavoce di Vivinstrada, una delle decine di realtà che compongono la consulta. In quell’occasione i rappresentanti di 24 associazioni, al termine dell’appuntamento, decisero di sedersi al contrario, “volgendo le spalle all’amministrazione”. Un gesto simbolico per contestare sia le mancate risposte alle pec ed alle lettere inviate al Campidoglio, sia per protestare contro la carenza d’interventi finalizzati ad arginare, nel breve periodo, i tanti sinistri di cui restano vittime gli utenti della strada.

Il bilancio di fine mandato

Il 10 ottobre, nella sala protomoteca del Campidogli, la consulta torna a riunirsi. E’ quella la sede scelta “per fare un bilancio dei tre anni trascorsi” e per “pensare al futuro”. In tema di bilanci, la consulta ha ricordato, in positivo, l’avvio  “della progettazione delle isole ambientali indicate dal PUMS” ed anche l’inizio delle cantierizzazione dei cosiddetti “black point”, cioè le intersezioni considerate più a rischio. Sempre in positivo è stata ricordata la “ripresa in modo sistematico della manutenzione straordinaria delle strade”.

Gli elementi positivi elencati, non devono far dimenticare gli aspetti negativi. “Roma rimane una città drammaticamente pericolosa” si legge nel documento con cui viene lanciato l’appuntamento del 10 ottobre “è una delle più pericolose in assoluto in Europa, per la mobilità dolce ma anche per chi usa l’auto privata”. E la motivazione, secondo la consulta, va ricercata “nell’enorme numero i auto in circolazione”, a Roma si registra il record di auto pro capite, ma anche dello “scarsissimo rispetto delle regole”, dei “mancati controlli”  e del “mancato ripensamento dello spazio stradale”.

Le proposte ignorate

Per provare a rendere la capitale una città più sicura, la consulta ha auspicato una serie di soluzioni: cento in tutto, divise tra soluzioni “ad altissima” ad “alta”, a “media” ed a “bassa priorità”. Nella prima fattispecie figura il “controllo della velocità tramite ‘scout speed”  un dispositivo da posizionare sulle auto della polizia che è in grado di funzionare anche in movimento. Ma non manca la richiesta di “controlli a campione per il rispetto della precedenza al pedone” sugli attraversamenti che sono loro dedicati; il contrasto alla sosta selvaggia con “strumenti elettronici” ma anche con “dissuasori fisici”; installazione di strutture spartitraffico e isole salvagente nelle strade con più di tre metri di larghezza.

Tante proposte che, se prese in considerazione, potrebbero contribuire a rendere la città più sicura. Un obiettivo da sviluppare insieme ad un’amministrazione che, in questi mesi, è stata accusata di aver “voltato le spalle” ai cittadini. L’accusa arriva da quella consulta che continua a chiedere al Campidoglio di ascoltare le proprie proposte. Restano valide anche oggi che, quell’organismo consultivo, è giunto a fine mandato.

fonte: Roma Today