Una doppia ciclabile umana e il «die in», stesi per terra a simulare la morte per incidente stradale. Circa duecento attivisti hanno partecipato questa mattina, martedì 12 marzo, al flashmob davanti a Porta Nuova contro il nuovo Codice della strada organizzato da «Torino 30», la campagna promossa da Fiab Torino Bike Pride, Fridays For Future Torino, ToRoller, Legambiente e altre associazioni. Un iniziativa che ha ostacolato il traffico davanti la stazione e non è piaciuta a tutti: all’angolo tra corso Vittorio e via Saluzzo, c’è chi ha gettato dal balcone due secchiate d’acqua su chi stava manifestando (senza prenderli).
«A Torino ci sono ancora quasi 7 auto ogni 10 abitanti, un numero spropositato, quando l’Unione europea ne chiede 4 ogni 10. Lo spostamento medio è di 2,5 km, un tratto che si potrebbe percorrere con mezzi alternativi: in bici, a piedi, con i mezzi», commenta Milo Cuniberto, presidente di Fiab Torino Bike Pride, alla fine del presidio. «Ma bisogna rallentare, altrimenti la percezione del pericolo è destinata a rimanere molto alta perché la velocità è troppo elevata: si accelera tra un semaforo e l’altro». La proposta di una Città 30 non è però favorita dal nuovo Codice della strada, secondo i manifestanti finito nel mirino della mobilitazione nazionale «Stop al nuovo Codice della Strage» in programma per tutta la settimana. «Speriamo che questa pressione attenui le modifiche previste, che disincentivano la mobilità sostenibile e imbrigliano i Comuni nella possibilità di promuoverla, a partire dalle limitazioni agli autovelox, fondamentali per la sicurezza».
fonte: Corriere.it