Semafori regolati dall’intelligenza artificiale, per ridurre le code e soprattutto le emissioni di polveri sottili e ossidi di azoto causate dal traffico. Il progetto partirà per ora in via sperimentale — con un investimento di 20mila euro e la co-progettazione delle amministrazioni interessate — ma l’intenzione della Regione è di estenderlo ai tutti e 19 i Comuni sopra i 30mila abitanti.
È una delle proposte contenute nel nuovo piano per la qualità dell’aria che la Giunta regionale ha approvato lunedì sera, un documento da 4 miliardi di euro di stanziamenti fino al 2030 (contando fondi europei, nazionali, regionali, locali), ora al vaglio della Valutazione ambientale strategica prima del varo definitivo entro settembre.
Frutto del lavoro di un gruppo tecnico con Arpa, uffici regionali, Province e Città metropolitana, Politecnico di Torino, contiene misure che vanno dal rinnovo dei mezzi pubblici agli incentivi per la sostituzione delle caldaie alla promozione dell’efficientamento energetico.
Dichiara la Regione: “Il nuovo Piano per la qualità dell’aria, sulla base delle analisi e valutazione tecniche effettuate da Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, punta alla significativa riduzione delle concentrazioni delle sostanze inquinanti in atmosfera nel più breve tempo possibile per rispettare gli obiettivi posti dalle direttive comunitarie per il 2025 ed è coerente con il raggiungimento di quelli di riferimento proposti dall’Organizzazione mondiale della sanità per il 2030.”
Si tratta, nei fatti, dell’aggiornamento chiesto un anno fa dal Governo contestualmente al decreto che ha fatto slittare al 1° ottobre 2025 il blocco dei diesel Euro5, limitandolo ai comuni maggiori. Blocco che viene confermato nel documento.
Quattro gli assi di intervento — mobilità (2,9 miliardi di euro), energia e riscaldamento ( 421 milioni), attività produttive ( 153 milioni), agricoltura ( 334 milioni) — per 72 azioni complessive, “ un lavoro serio che, partendo dai numeri, pone obiettivi raggiungibili e centra gli obiettivi posti dall’Europa per la riduzione degli inquinanti e la tutela della salute, anche grazie al contributo dei Comuni e delle Province” sostiene il presidente Alberto Cirio, che ha presentato il piano con l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati e il direttore di Arpa Secondo Barbero.
Mobilità
Tra le misure più significative figurano:
* il recepimento della norma nazionale con il blocco dei veicoli diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2025, salvo diversa disposizione da parte del Governo, nei Comuni con più di 30.000 abitanti;
* l’introduzione da parte dai Comuni di ulteriori limitazioni a fronte di sforamenti delle soglie previste dalla normativa europea, progetti per nuove aree pedonali, interventi di forestazione urbana, ricorso all’intelligenza artificiale per la gestione del traffico e dei semafori;
* sostituzione dei bus inquinanti e di treni con nuovi mezzi ad alimentazione green, oltre all’avvio di un progetto sperimentale per l’uso del biocarburante per i veicoli del trasporto pubblico locale:
* potenziamento del Servizio ferroviario metropolitano e della rete ferroviaria, che sono una delle priorità della programmazione regionale;
* misure di incentivo all’uso dei mezzi pubblici;
Energia e riscaldamento
A livello piemontese il riscaldamento è responsabile del 54% delle emissioni di Pm10. Ci saranno incentivi per la sostituzione delle stufe a biomasse con impianti di nuova generazione e per la manutenzione ed è previsto il progressivo censimento di tutti gli impianti di riscaldamento. Sono a disposizione inoltre 80 milioni di euro per la riqualificazione degli edifici pubblici e 30 per favorire l’uso delle energie rinnovabili. Altri 12,5 milioni sono destinati al rinnovo della rete di illuminazione pubblica.
Attività produttive
Oltre 90 milioni di euro sono assegnati all’efficientamento energetico delle imprese e alla diffusione delle energie rinnovabili. Lo scopo è abbattere le emissioni nel settore attraverso l’uso di processi e tecnologie meno inquinanti. Vengono promosse anche le comunità energetiche e la Hydrogen Valley per la produzione di idrogeno.
Agricoltura
Si punta sulla riduzione delle emissioni di ammoniaca grazie all’adozione di tecniche “ pulite” e al miglioramento dell’alimentazione degli animali. Viene favorito l’utilizzo di concimi naturali al posto di quelli minerali, ci sono incentivi per l’ammodernamento del parco mezzi agricolo.
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fonte: Repubblica Torino e Regione Piemonte