Le Regioni accusano lo Stato: “Scarica su di noi la responsabilità senza risorse”
Piemonte, Lombardia e a breve anche il Veneto hanno deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge nazionale approvata a giugno sul recepimento delle direttive europee per la qualità dell’aria. Secondo le tre Regioni, la norma – in particolare l’articolo 12 – trasferisce su enti locali e amministrazioni regionali la responsabilità primaria dei piani anti-smog, relegando lo Stato a un ruolo solo complementare e senza prevedere risorse aggiuntive.
Per la giunta Cirio, che ha affidato la pratica all’avvocato Marcello Cecchetti, la legge viola i principi costituzionali di sussidiarietà e le competenze esclusive dello Stato in materia ambientale. Il ricorso, concordato con Lombardia e Veneto, non viene presentato come atto politico contro il governo Meloni, ma come richiesta di “più Stato” a supporto di territori storicamente fragili sul fronte dell’inquinamento atmosferico.
Le Regioni chiedono che la competenza sia almeno condivisa e che vengano garantiti fondi adeguati, altrimenti – denunciano – non potranno gestire misure come incentivi ai biocarburanti o la modulazione dei limiti di velocità in autostrada, che richiedono decisioni a livello nazionale. Contestata anche la “clausola di invarianza finanziaria” che, a loro avviso, scarica nuove funzioni senza coperture economiche.
Fonte: Repubblica