Un altro duro colpo per il bike sharing a Torino. Il servizio delle bici a noleggio perde un ulteriore pezzo. Dopo la chiusura di To Bike, la prima azienda ad aprire il mercato che si è fermata l’anno scorso, ad alzare bandiera bianca è Ridemovi. Un addio a metà. La società italiana, erede del colosso cinese Mobike, comunica il ritiro dalle strade del 50 per cento della sua flotta, composto da tutte le sue mille biciclette «muscolari». Rimangono per ora le altrettante due ruote a pedalata assistita.

«Abbiamo deciso il ritiro da Torino — annuncia Davide Lazzari, responsabile dello sviluppo economico di Ridemovi —, perché fatichiamo a trovare un equilibrio economico sulle biciclette muscolari, anche perché non abbiamo trovato una strategia con il Comune per generare questa sostenibilità».

A differenza di altre città, sotto la Mole sono stati previsti bandi diversi per le bici e i monopattini.

Altrove, invece, spiega Lazzari, si è programmato «un servizio multimodale dove tutti gli operatori sono obbligati a mettere a disposizione della città i 3 mezzi: bicicletta elettrica, muscolare e monopattino». Per questo motivo non è economico mantenere le flotte di bici muscolare, più economiche e adatte a tutti. A differenza del servizio (più costoso) dei monopattini in condivisione, che ha un più attrattivo know-how ludico, è meno faticoso ed è più di tendenza, ma non è adatto a tutte le fasce di età e fonte di maggiori pericoli.

Cosa fare per salvare il bike sharing dalla concorrenza dei monopattini? «Se strategicamente si fanno autorizzazioni separate (monopattini / bici ) storicamente ti troverai solo i primi.

In Europa la proporzione è una due ruote e otto monopattini. Se strategicamente invece opti per un bando dove le aziende sono obbligate a mettere a disposizione i tre tipi di mezzi, ci saranno più bici», spiega Lazzari. Il responsabile di Ridemovi poi chiosa: «Ciascuna amministrazione è libera di scegliere come organizzare il servizio. A Firenze, però, con 3 mila bici facciamo oltre 2.400.000 noleggi all’anno solo con le bici». Mentre a Torino si taglia la flotta.

fonte: Torino today