Sulla pagina Instagram «Bel Parcheggio» si trovano video e foto dei «parcheggi selvaggi» nei quartieri di Torino. Per chi lascia le auto sui marciapiedi o sulle piste ciclabili: un adesivo con la scritta «Bel Parcheggio. Evito asini come te» viene attaccato su finestrini, fiancate e parabrezza. È il nuovo fronte della battaglia alle «malasosta», che si combatte tutti i giorni sulle strade cittadine: «Pedalo praticamente tutti i giorni per allenarmi e spostarmi in città», racconta uno dei fondatori del gruppo. Che preferisce restare anonimo dopo essere stato bersagliato da numerosi messaggi d’odio su Instagram: «Uso bici da città, da corsa e mountain bike. I miei 5 mila, anche 6 mila chilometri all’anno li faccio, molti in Torino e anche per uscire dalla città. Corso Vittorio Emanuele II è un disastro, nonostante sia la strada principale del centro. Ho visto ragazzi e amici farsi male (cadere, prendere sportellate in faccia e anche aggressioni verbali) per colpa di automobilisti che non hanno né senso civico né umano».
Da qui è partita l’idea di creare un adesivo da attaccare sulle auto che parcheggiano male e non rispettano il codice della strada: «Non volevo rompere specchietti — aggiunge uno dei fondatori —. E nemmeno rigare le auto. Così ho deciso di realizzare questo adesivo che distribuisco gratuitamente tramite alcuni negozi di bici a Torino e poi spedisco a chi ne fa richiesta lontano da Torino. È un oggetto che non arreca nessun danno, si scioglie sotto la pioggia».
Poche settimane fa, i fondatori della pagina Instagram «Bel Parcheggio», avevano scritto una lettera agli automobilisti indisciplinati: «Vi invitiamo a considerare la prospettiva di chi sceglie la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano — spiegano i bikers —. Affrontiamo strade cittadine ed extraurbane, dove le auto sfrecciano veloci, spesso senza rendersi conto del pericolo che rappresenta essere sorpassati a breve distanza. Immaginate di essere voi al nostro posto, sorpassati da un bus o da un camion a un solo metro di distanza. Lo spostamento d’aria può essere pericoloso, soprattutto per i meno esperti o i più giovani. Queste sono tutte situazioni che forse non considerate quando esprimete giudizi affrettati».
E infine la proposta di provare per qualche ora l’esperienza sulle due ruote: «Vi invitiamo a trascorrere mezza giornata come ciclisti urbani. Solo così potrete comprendere appieno le nostre ragioni. Non desideriamo occupare le strade o insultarvi senza motivo. Se a volte ci sfugge un commento acido, è perché spesso non vi rendete conto di quanto sia difficile e pericoloso per noi ciò che abbiamo descritto. Vi chiediamo solo un po’ più di attenzione e rispetto. La strada è di tutti».
fonte: Corriere.it