L’intervista a Chiara Foglietta, Assessore alla Mobilità e ai trasporti del Comune di Torino.

«La nostra scommessa più importante è sul trasporto pubblico locale, qui concentriamo risorse per migliorare la qualità dell’aria a Torino». L’assessore alla Mobilità e ai Trasporti del Comune di Torino, Chiara Foglietta, mette in fila le priorità sul fronte del traffico e dell’inquinamento nell’area metropolitana di Torino, che resta la “grande malata” in Piemonte. E guarda anche a nuove sperimentazioni di strade chiuse al traffico intorno alle scuole o di aree car free.

Assessore quali saranno le prossime mosse?

Stiamo puntando molto come amministrazione sul Trasporto pubblico locale con un piano di investimenti al 2027 che permetterà di avere mezzi più confortevoli e più puntuali. Su un complesso di 700 milioni, che comprendono anche le risorse per la realizzazione delle quattro nuovi stazioni della Linea metropolitana 1, al rinnovo del parco mezzi andranno 169 milioni. La parte più consistente è rappresentata dalla fornitura che farà Iveco di 230 bus full electric.

Come cambierà la situazione a regime?

Arriveremo a vedere completamente ribaltata la situazione della mobilità perché ora l’elettrico vale il 20% del parco mezzi circolanti, mentre al 2027 sarà il gas a metano a rappresentare una quota del 20% dei bus. L’obiettivo è abbattere l’uso di gasolio sui mezzi in circolazione.

Molte città offrono agevolazioni alle auto elettriche per incentivarne l’acquisto. Qual è la scelta di Torino?

In città è già possibile per le auto elettriche e le ibride accedere liberamente alla Zona a Traffico limitato.

In realtà a Torino abbiamo più auto che patenti e questo è davvero un problema. Sebbene l’elettrico non sia inquinante si tratta di autovetture che comunque occupano uno spazio fisico e non pensiamo di garantire la gratuità dei parcheggi come fanno altre città. La stessa installazione di colonnine elettriche comunque prevede una revisione degli spazi a disposizione comunque delle vetture elettriche.

La nostra priorità è potenziare il trasporto pubblico locale e tutti i nostri sforzi vanno a sostegno della rete per la mobilità.

Cosa prevede il vostro piano sul Tpl e a che punto è l’implementazione?

Abbiamo presentato il piano ad aprile scorso, la nuova organizzazione dei trasporti a Torino prevede un aumento da 170 a 200 chilometri della rete tranviaria, ridisegniamo inoltre, insieme alle circoscrizioni, nuove linee adduzione verso gli hub prioritari. Altro elemento del piano sono i bus da 18 metri. La linea 2 ad esempio avrà un mezzo snodato da 18 metri che sarà sostituito con un bus rapid transit che prende il posto di un motore endotermico. Abbiamo investito anche sulla priorità metaforica e sul potenziamento di corsie riservate.

Come procede l’implementazione della rete di punti di ricarica in città?

Stiamo ancora esaurendo il bando del 2018, abbiamo 200 colonnine e 400 punti d ricarica e altri 60 punti in capo all’operatore privato Drivalia, senza contare l’infrastruttura realizzata su aree private. Siamo nei parametri.

Infine la Ztl, come cambierà e qual è il vostro progetto?

Abbiamo partecipato ad un bando della Regione aperto ai Comuni inseriti nel Protocollo padano, abbiamo già inviato il progetto per l’installazione degli accessi per controllate l’accesso di veicoli diesel da settembre ad aprile. Sulla Ztl ambientale però ci sono una serie di questioni normative aperte. È tutto sospeso da un anno.

Si è da poco conclusa la settimana europea della Mobilità. Com’è andata a Torino?

Abbiamo sperimentato nuove aree di pedonalizzazione, soprattutto davanti alle scuole, o nei diversi quartieri. Andremo avanti su questa strada.

fonte: Il Sole 24 ore