Passano con il rosso, vanno sul marciapiede e trasportano animali nei cestelli. Sono le principali sanzioni che hanno colpito chi guida bici o monopattini negli ultimi due anni in città. I principali «fuori legge» viaggiano in centro dove vengono staccati più di 160 verbali al mese.

Nel 2023 le multe erano state 2.825. Nel 2024, invece, al 20 settembre, siamo già a 3.286 sanzioni, con una proiezione che potrebbe superare le 4 mila.

Nei dati dei vigili vengono segnalate anche le infrazioni più gettonate: sosta fuori dagli spazi individuati dal Comune, circolazione non sul margine destro della careggiata, mancato utilizzo della pista ciclabile dove presente, trasporto di passeggeri, cose o animali e una difficoltà nel rispettare i semafori.

Ma non è tutto. La polizia locale mette in fila anche le zone dove i ciclisti vengono maggiormente multati. Al primo posto, senza possibilità di appello, c’è la circoscrizione 1, quella che mette insieme il centro della città, il quartiere di Crocetta e molte aree pedonali. Qui nel 2023 c’erano state più di 900 multe, oggi siamo a circa 1.500 sanzioni nei primi 9 mesi del 2024. In questa zona si trova proprio la pista ciclabile di via sacchi, giudicata da molti impraticabile. Proprio per questo, dunque, spesso bici e monopattini finiscono per percorrere il marciapiede.

Al secondo posto, con molto distacco, c’è la circoscrizione 8: un pezzo della zona della movida (San Salvario) e una parte dell’area sud di Torino. Qui le multe sono state 750 ne 2023 e 816 nei primi 9 mesi dell’anno in corso. In altre aree, invece, i ciclisti hanno avuto una tregua da un anno all’altro oppure hanno iniziato a comportarsi meglio. Nella circoscrizione 4 (San Donato, Campidoglio e Parella) la polizia locale ha alzato bandiera bianca passando dalle 506 contravvenzioni del 2023 alle appena 132 del 2024.

Ma le zone dove la mobilità sostenibile non è soggetta a richiamo sono quelle delle circoscrizioni 2, 5 e 6. Qui gli utenti in sella ad una bici sono stati beccati ad infrangere le regole con una media tra 4 e 7 volte al mese. Pochissimo.

Naturalmente non tutto è dovuto a quanto siano o meno rispettosi gli utenti della strada ma piuttosto alle aree che i vigili decidono di presidiare con più frequenza. «I controlli — spiegano dal Comune — trattandosi di circolazione di veicoli, possono essere effettuati su tutto il territorio cittadino. La scelta delle località per eventuali servizi mirati deriva, oltre che da quanto rilevato dai singoli comandi nell’ambito del presidio, anche da eventuali segnalazioni provenienti dall’esterno». Capita spesso, infatti, che siano le persone che circolano a piedi a segnalare la presenza di bici sui marciapiedi e a chiamare i vigili.

Fonte: Corriere.it