Costerà fra 400 e 500 milioni di euro. Non si pagherà un pedaggio. A nord servirà un ponte sul Po per arrivare all’autostrada Torino- Milano, poi a scendere due gallerie sotto la collina fra Gassino e Pavarolo, con l’allargamento a tre corsie complessive (una per senso di marcia, una per il sorpasso) dell’attuale provinciale 122. Quindi l’imbocco della circonvallazione di Chieri, l’ampliamento del collegamento con Pessione e un ulteriore anello esterno a tagliarla fuori. Infine, l’aggancio con la A21 Torino-Piacenza.
È arrivato sul tavolo della Città metropolitana lo studio definitivo di Meta, una società di ingegneria milanese, specializzata nella pianificazione dei trasporti, a cui è stato affidato il compito di elaborare un tracciato e un’ipotesi operativa per il « collegamento Est» di Torino.
Secondo le stime, con il nuovo collegamento il flusso lungo l’asse Est di Torino passerebbe da 12mila a 20mila veicoli al giorno. Appunto, troppo poco per pensare a una grande arteria a pedaggio, che non si sosterrebbe. Ma abbastanza per ipotizzare un investimento.
Lo studio verrà adottato entro fine mese dall’ente, poi ci sarà un nuovo momento di confronto con i sindaci, quindi l’avvio del dialogo con la Regione per iniziare la ricerca dei fondi.
A dicembre il Consiglio regionale ha approvato anche un ordine del giorno per accelerare l’iter progettuale. La Giunta regionale ha per altro già messo a disposizione 750 mila euro (oltre ai 100mila di Città metropolitana).
Fonte: Repubblica