Wi-fi, aria condizionata e monitor informativi a bordo. Spazi «a scomparsa» per i bagagli e un motore stage V che abbatte del 90 per cento le emissioni inquinanti in laguna. I cinque vaporetti che transiteranno in Canal Grande varati ieri da Avm e operativi da oggi sono il primo risultato del piano investimenti da 330 milioni approvato da Ca’ Farsetti insieme all’azienda del trasporto pubblico. Finanziato da fondi ministeriali per tramite della Regione e dal Comune per il periodo 2022-2032, il programma traghetta nel futuro la mobilità veneziana via acqua e su strada.

“Entro il 2027 il Canal Grande sarà interamente servito da mezzi ibridi, e Venezia capitale del trasporto lento e funzionale — ha annunciato il sindaco Luigi Brugnaro”

I nuovi mezzi sono costati complessivamente 5,6 milioni, lo scafo da fuori è lo stesso delle già note linee 1 e 2 ma la rivoluzione è dentro. Al posto delle sedute a seggiola verdi, file di panche grigio chiaro posizionate a mo’ di «salottini» accolgono più passeggeri, i vetri termo resistenti non si appannano e la motorizzazione a basso impatto rende silenziosa la navigazione. «C’è il servizio radio mobile marino vhf, l’ais che consente alle imbarcazioni di tutto il mondo di identificarsi a vicenda e trasmettere dati importanti, e l’interfono perché comandante e marinaio comunichino», spiega il direttore operativo dei cantieri navali Actv Salvatore Savarese.

L’obiettivo finale è introdurre 53 nuove unità navali. Diciotto sono vaporetti, pronti entro il 2028, nove motobattelli foranei. Tutti ibridi come i tre ferry-boat. Dei due al momento in cantiere in Grecia, uno arriva entro l’anno, mentre per la costruzione dell’ammiraglia da settanta metri per 800 tonnellate si è aperto il bando. Sette motobattelli foranei e undici motoscafi «giracittà» a basso inquinamento avranno infine le stesse caratteristiche delle cinque barche appena lanciate.

«Parallelamente avviene il refitting di 5 vaporetti rimotorizzati in diesel-elettrico, contiamo di finirne uno entro l’estate, ed è in corso il rifacimento della nave traghetto Marco Polo — aggiunge il dg del gruppo Avm Giovanni Seno —. Se ora la flotta incide per meno del cinque per cento sulle emissioni globali in città, scenderemo di due o tre punti percentuali». 

Nei prossimi cinque anni, con un investimento aggiuntivo di 1,2 milioni, l’interno dei 62 vaporetti esistenti sarà rimodernato come quello dei neonati. Ma la transizione green interessa anche il ramo automobilistico con 94 autobus a idrogeno e 44 elettrici da sommare alla rete tranviaria e ai trenta bus elettrici di Lido e Pellestrina.

Nuovi autobus a metano sostituiranno il parco veicoli extraurbano oltre a investimenti tecnologici sui sistemi di bigliettazione e l’infomobilità.

Fonte: Corriere.it