Numerosi gli accessi al pronto soccorso pediatrico della sede del Gianicolo del Bambino Gesù: nel fine settimana lungo di inizio novembre si è registrato un boom di accessi per febbre e malanni, aggravati con tutta probabilità dallo smog.
« Parliamo del 25% in più rispetto allo stesso week-end dello scorso anno – spiega Sebastian Cristaldi, responsabile del pronto soccorso – ma quello che ci preoccupa maggiormente è che l’abbiamo visto di punto in bianco, mentre l’anno scorso era un 15% spalmato però su più giorni nel corso del mese: senza dubbio la patologia respiratoria risente anche della condizione ambientale e Roma oggi il suo bagaglio di inquinamento se lo porta dietro » .
Complessivamente, aggiunge il dottore, «abbiamo avuto circa 590 accessi, 200 in più rispetto al 2023, 25% appunto per febbre e tosse, con maggiore incidenza nella fascia 0-6 anni, e il 75% per traumatologia e patologia complessa».
Gli fanno eco i pediatri di famiglia: « I bambini hanno ormai delle tossi che non passano mai ed è normale pensare non solo ai virus, ma all’inquinamento, il fattore di rischio che abbiamo più a portata di mano ma per il quale non esistono test diagnostici – spiega Teresa Rongai, segretaria regionale della Federazione italiana medici pediatri di Roma (Fimp) – quello che è evidente è che con la loro altezza i bambini sono più suscettibili alle sostanze che escono da tubi di scappamento e scarichi » .
E così quel raffreddore di stagione, unito alla tosse e alla gola che gratta provocati dallo smog, si trasforma in una combo micidiale che costringe i genitori a tenere a casa i figli per giorni e giorni. Per guarire ma anche per evitare di contagiare i compagni di classe.
Diversi docenti ormai evitano di aprire le finestre per evitare di respirare lo smog. « Ci siamo battuti per lasciarle aperte durante il Covid prosegue Rongai – ma ora c’è chi suggerisce di chiuderle per non far entrare gli inquinanti, contro i quali purtroppo non abbiamo armi se non le politiche per l’abbattimentodel traffico. Poi però una volta chiuse, virus e batteri circolano di più: insomma, è un circolo vizioso, un problema che riguarda principalmente i bambini e che non sappiamo bene come affrontare, nonostante sia fondamentale farlo » . Intanto studi pediatrici e ospedali si riempiono, nonostante «negli ultimi giorni non siano stati rilevati superamenti per le polveri sottili», precisano dall’Arpa.
Fonte: Repubblica