La Rete  LA CITTA’ CHE VOGLIAMO è una forza cittadina che nasce dalla collaborazionedi persone singole, di Comitati, Associazioni ambientaliste e di solidarietà, gruppi informali, molti nati negli ultimi anni (ma non solo) con l’esigenza di far sentire la loro voce per difendere la città dalle scelte dell’amministrazione Brugnaro.
Un raggruppamento, in continua espansione, che, anche nelle prossime elezioni amministrative, vuole far pesare le richieste e le esigenze della città.
Invitiamo chi sia interessato ad unirsi alla rete (persone singole, grupp, comitati o simili) a contattarci per iniziare una collaborazione e una condivisione di idee per migliorare la nostra città.
I propositi della rete sono: portare a conoscenza della cittadinanza i temi/problemi della città e cercare di capire, con la gente, come dovrebbero essere affrontati e risolti; e risvegliare l‘interesse di tanti cittadini che sentono lontano il richiamo dei partiti e che, sempre di più, scelgono di non votare.
La volontà è realizzare, con incontri e assemblee cittadine, un programma elettorale da presentare alle prossime elezioni amministrative per far pesare le richieste e le esigenze della città.
Il lavoro di costruzione della rete ha trovato la partecipazione di tante realtà associative che continuano ad aumentare. Fanno parte della rete “La città che vogliamo”:
ABC-Ambiente Bene Comune, Amico Albero, Comitato Boulè, Comit4to, Comitato Parco Bissuola, Comitato revisione Viabilità Lido, Comitato FaVeRAT- Famiglie Veneziane Rovinate dagli Affitti Turistici, Comitato etico S.Erasmo, I Fioi de Marghera, Lido d’Amare, Movimento dei Consumatori, Rete solidale per la Casa, Salviamo Cannaregio, VeneziAmbiente, Tutta la Città insieme!

Nel corso della presentazione della Rete in una conferenza stampa tenutasi il 14 dicembre, sui temi della mobilità urbana è stato detto:

Laura Latini, Comitato Parco Bissuola, AMBIENTE E QUALITÀ DELL’ARIA
La città che vogliamo è una città che migliori la qualità della vita di tutti e la qualità dell’aria che respiriamo con: Più verde pubblico;
Cessare il consumo di suolo, ma restaurare gli edifici esistenti
Promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti con il porta a porta, evitando nuovi inceneritori
Mobilità basata sul potenziamento del Trasporto Pubblico Locale
Regolamentazione del traffico acqueo in laguna, riducendo diesel e moto ondoso.
Grandi navi fuori dalla laguna

Claudio Sensini Comitato Revisione Viabilità, MOBILITA’ SOSTENIBILE
I cittadini, i lavoratori e gli studenti si muovono sia per via d’acqua che per via di terra, con modalità completamente diverse e nella città antica sono flagellati da una miriade di turisti che usufruiscono in gran parte dei mezzi acquei ma che con il loro biglietto maggiorato contribuiscono non poco ad incrementare il bilancio della partecipata. È il trasporto dei turisti nei mezzi di linea che crea i maggiori disagi ai residenti e l’idea degli hub per facilitare l’afflusso dei turisti da parti diverse della città ci appare piuttosto velleitaria.
Il problema dei mezzi (antiquati e da rinnovare) è prioritario: si dovranno acquistare mezzi principalmente elettrici piuttosto che ad idrogeno (poco adatto al trasporto urbano).
Non si capisce perché sia stato acquistato dal fallimento il Cantiere ex De Poli di Pellestrina che doveva servire alla costruzione di nuovi mezzi acquei con minore produzione di moto ondoso, che invece è adibito solo alle riparazioni, nonostante sia stato dotato di un ampio bacino galleggiante per costruire nuovi mezzi, costruiti invece da cantieri privati piuttosto lontani.
Grave la situazione del personale, sia i piloti di navigazione che i conducenti di terra, prossimi alla pensione e rimpiazzati con sempre più difficoltà. Proponiamo di effettuare urgentemente i concorsi previsti e non ricorrere ad assunzioni a chiamata o affidare a privati intere linee.
Non si può non notare lo stato di totale abbandono di interi tratti stradali comunali non riasfaltati da parecchi anni, mentre altri vengono asfaltati quasi ogni anno. La strage del Cavalcavia di Mestre ha rivelato in modo inconfutabile lo stato di deterioramento in cui si trovava tale manufatto. Si propone di effettuare un censimento delle strade comunali per procedere con urgenza alla loro periodica ri-asfaltatura, invitando ANAS e Veneto Strade a procedere analogamente.
Le piste ciclabili nel nostro territorio non sono poche, ma alcune siano state fatte solo per impiegare fondi statali altrimenti persi. Proponiamo la ricognizione delle ciclabili esistenti, risolvendo in tempi brevi i punti di rischio e completare le ciclabili non ultimate.