Per 28 giorni, nel 2024, l’inquinamento da polveri sottili ha fatto registrare a livelli più alti del consentito sui viali di Firenze. Al termine di un anno che si è chiuso con un’impennata dei valori di Pm10 nelle stazioni cittadine di via del ponte alle Mosse (154 microgrammi di inquinamento per metro cubo di aria, il triplo rispetto al limite di 50) e viale Gramsci ( 106). Secondo la normativa attuale, nell’arco di un anno non si possono superare per più di 35 volte i giorni con un valore più alto dei 50 microgrammi per metro cubo.
Dopo la flessione dell’inquinamento dovuta alla pandemia, però, nelle stazioni di Firenze in cui Arpat rileva l’inquinamento i numeri si sono alzati. E nell’anno appena concluso la situazione non è migliorata, anzi, si registra un lieve peggioramento. In zona ponte alle Mosse, infatti, il limite dei 50 microgrammi è stato superato 27 volte nel 2024, rispetto alle 26 del 2023. I mesi invernali, gennaio soprattutto ( 8 volte) e poi febbraio, novembre e dicembre (5 volte) sono stati i peggiori. Sui viali, invece, la soglia consentita è stata sforata 28 volte nel 2024 rispetto alle 26 dell’anno precedente.
Il Pm10, cioè il particolato di dimensioni inferiori a 10 micrometri, si origina dai processi di combustione degli impianti domestici di riscaldamento alimentati a biomassa legnosa, ma contribuisce anche il traffico, soprattutto i mezzi pesanti, e le attività industriali. Per trovare un numero disuperamenti simile ai 28 del 2024 bisogna tornare 2015 ( 26 giorni in viale Gramsci). Dati in cui influiscono pure i fenomeni atmosferici, in particolare la pioggia. Per questo più che i dettagli è importante considerare il trend, in risalita rispetto agli anni pre pandemia, 2018 ( 20 superamenti del limite) e 2019 ( 15).
Presentando i dati del 2023, Legambiente aveva attribuito il «lieve rimbalzo peggiorativo» alla « fase dei grandi cantieri per l’ampliamento della tramvia » .
La zona di viale Gramsci è poi tra le più problematiche della Toscana anche per la presenza di biossido di azoto, questo sì legato direttamente al traffico. L’inquinante per cui Firenze era stata ammonita dall’Europa, portando al mini-blocco per i veicoli Euro 5 diesel più vecchi. I valori erano scesi, ma anche nel 2023 erano rimasti sopra la media annuale di 40 microgrammi ( pur passando da 45 a 41). In attesa della pubblicazione dei dati del 2024, quello che filtra da Palazzo Vecchio è che per la prima volta il livello di inquinamento da biossido di azoto sia rientrato nei valori consentiti, grazie ad alcune misure adottate, come il rinnovo della flotta dei bus di At e gli incentivi per l’utilizzo di mezzi pubblici, biciclette e mezzi meno inquinanti. In attesa dello scudo verde.
fonte: Repubblica