Un nuovo autovelox sulla statale 100, ma questa volta omologato. E senza contestazione immediata, il che vuol dire che le multe arriveranno direttamente a casa. Ad appena 20 chilometri di distanza dal discusso dispositivo che a Sammichele di Bari sta suscitando polemiche potrebbe arrivarne uno nuovo all’altezza di Capurso. Assieme ad altri quattro nelle zone che, a partire dallo scorso mercoledì, sono state individuate dalle disposizioni del decreto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti dell’ 11 aprile 2024 per la possibile collocazione di dispostivi fissi o mobili. Oltre all’autovelox che potrebbe arrivare a Capurso fra il chilometro 10 e 13 della 100 (e valido in entrambi i sensi di marcia), un altro degli altri tratti coinvolti è lungo la strada statale 16, dal chilometro 788 al 794, fra Santo Spirito e lo svincolo per l’aeroporto, poco dopo le curve di Palese. E ancora, sempre sulla statale 16 dal chilometro 811 al 816 fra San Giorgioe Torre a Mare. Sulla statale 96, nei pressi di Modugno, sarà coinvolto il tratto di strada che va dal chilometro 114 al 116. Sempre a Modugno, poi, anche il tratto della provinciale 231 fra il chilometro zero e 11 e tra il chilometro 16 e 35, nei territori di Terlizzi, Ruvo e Corato.

Oltre alle strade già approvate, «in questi mesi — spiegano dalla Prefettura di Bari — molti Comuni hanno avanzato istanza affinché siano inserite ulteriori tratte stradali nel citato decreto » . Per ottenere l’ok, però, è necessario che i nuovi segmenti proposti rispondano a criteri precisi, come un elevato livello di incidentalità, documentato da un’analisi del numero e, soprattutto, «sulle cause degli incidenti stradali avvenuti nel quinquennio precedente con particolare riferimento alla velocità come causa principale o concausa, attraverso la produzione di dati statistici». In caso contrario gli autovelox potranno sì essere installati, ma gli agenti dovranno procedere « alla contestazione immediata delle eventuali infrazioni, oltre a rispettare le ulteriori prescrizioni impartite dalla legge».

fonte: Repubblica