Bolognesi meno multati dagli autovelox. Sono i dati della Polizia municipale sulle sanzioni che, grazie ai sei occhi elettronici cittadini, sono stati comminate agli automobilisti sotto le torri. È quanto emerge confrontando i dati degli autovelox sparsi per la città del 2024 con quelli dei primi mesi ( fino al 13 aprile) del 2025. Se infatti in numeri assoluti il 2024 si è chiuso con 242.336 multe, con un incasso da parte del Comune di circa 9 milioni di euro, la previsione per il 2025 è di circa 158mila sanzioni (-34%). Circa un terzo in meno.

Con punti della città dove la riduzione risulta più macroscopica. In viale Cavina nei primi tre mesi di quest’anno sono state registrate ‘solo’ 8700 sanzioni, 87 al giorno contro le 152 del 2024. Lo scorso anno in 12 mesi sono state 55.609. Ancora più eclatante il dato di viale Togliatti dove fino al 13 aprile sono state 152 al giorno le multe. Tante? Nel 2024 erano 264. Questi i due casi più evidenti, ma si tratta appunto di un calo generalizzato: in via Stalingrado lo scorso anno sono state 154 al dì, nel 2025 si viaggia a una media di 124; in viale Panzacchi nel 2024 nesono state fatte 31 al giorno, nel 2025 sono 25. E ancora in viale Berti Pichat sono stati colti in flagrante lo scorso anno per eccesso di velocità 4484 automobilisti in soli nove mesi – l’occhio elettronico è stato attivato il 3 maggio 2024 – mentre dal 1° gennaio al 13 aprile del 2025 solo 873. Per finire in viale Lenin sono state21.847 le multe del ’ 24, 59 ogni giorno, contro le 37 attuali di media.

Un dato positivo che va di pari passo con il calo degli incidenti, ma che potrebbe creare un ammanco nelle casse di palazzo d’Accursio. Risorse utilizzate per oltre il 50% per la sicurezza stradale. Tutto questo mentre le nuove norme sugli autovelox del Codice della Strada, in vigore dal 12 giugno, stabiliscono che gli autovelox devono essere omologati. L’assessore alla mobilità Michele Campaniello fa però notare che sugli autovelox la vera domanda è: «Servono o non servono? Se lo scopo è contribuire alla diminuzione dell’incidentalità la risposta è sì».

fonte: Repubblica