Per evitare l’entrata in vigore dal 1° novembre dei divieti di circolazione ai veicoli più inquinanti nella ZTL-Fascia Verde, il Comune di Roma ha chiesto alla Regione Lazio una nuova proroga, allegando misure “compensative” per contenere i livelli di NO₂ e PM10.

Nel dossier inviato all’ARPA Lazio figurano interventi di riqualificazione energetica, forestazione urbana, uso di vernici fotocatalitiche e lavaggio intensivo delle strade, ma soprattutto una stretta sui riscaldamenti domestici, ritenuti tra i principali responsabili dell’inquinamento invernale.

L’Amministrazione propone di ridurre periodo e durata giornaliera di accensione dei termosifoni: avvio posticipato al 1° dicembre, spegnimento anticipato al 1° aprile, e funzionamento ridotto di un’ora al giorno (10 ore per gli edifici privati, 9 per quelli pubblici).

Queste misure dovrebbero consentire di rimandare ancora di un anno il blocco dei diesel fino a Euro 5 e delle auto benzina fino a Euro 2, spostando la piena attuazione del Piano regionale di risanamento dell’aria al 1° novembre 2026.

Secondo le stime, oltre 130.000 veicoli tra Euro 4 ed Euro 5 potranno così continuare a circolare. Tuttavia, i livelli di traffico restano elevatissimi: 662 auto ogni 1.000 abitanti, +2,7% rispetto al 2022, e un uso dell’auto privata nel 61% degli spostamenti quotidiani.

Nonostante la crescita delle auto Euro 6 (+16,5%), la qualità dell’aria resta critica: nel 2025 diverse centraline romane (Preneste, Tiburtina, Corso Francia) hanno già registrato più giorni con PM10 vicino ai limiti di legge, confermando l’urgenza di un approccio strutturale alla mobilità sostenibile e al riscaldamento urbano.

fonte: Corriere.it