Le corsie preferenziali. Spesso al centro di polemiche, come nel caso recente di Torino, dove l’attivazione delle telecamere di controllo ha suscitato proteste, queste infrastrutture rappresentano invece una leva tecnica e gestionale fondamentale.

Le corsie riservate consentono ai mezzi pubblici di viaggiare separati dal traffico privato, aumentando velocità commerciale e regolarità. Quando autobus e tram restano intrappolati nel traffico promiscuo, i tempi di percorrenza diventano imprevedibili, rendendo impossibile il rispetto degli orari e riducendo la competitività del trasporto collettivo.

L’effetto non è solo operativo ma anche economico: pochi minuti di ritardo in più per ogni corsa possono richiedere l’impiego di mezzi e personale aggiuntivi, con conseguenti costi per le aziende e per la collettività. Le corsie preferenziali, invece, ottimizzano risorse pubbliche, migliorano la puntualità e riducono consumi energetici ed emissioni.

In una fase in cui il trasporto pubblico deve affrontare sfide legate a carenza di autisti, aumento dei costi e transizione ecologica, la tutela e l’estensione delle corsie riservate diventano una scelta strategica. Un’infrastruttura semplice ma cruciale per la sostenibilità urbana, che restituisce tempo ai passeggeri, efficienza ai gestori e aria più pulita alla città.

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