L’aggiornamento di ottobre 2025 del Progetto Nazionale “Salute e Inquinamento Atmosferico”, promosso da ISDE Italia in collaborazione con l’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile di Kyoto Club e Clean Cities Campaign, delinea un quadro fortemente preoccupante sulla qualità dell’aria nelle città italiane.
I dati raccolti dalle stazioni di monitoraggio delle ARPA/APPA, parte del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, mostrano come – a dieci mesi dall’avvio dell’anno – quasi tutte le aree urbane continuino a registrare concentrazioni di polveri sottili e biossido di azoto ben oltre i limiti stabiliti dalla nuova Direttiva europea 2881/2024 e, in misura ancor più marcata, rispetto ai valori raccomandati dalle Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (2021).
Per quanto riguarda il PM10, la media annuale progressiva a fine ottobre indica che su 57 stazioni analizzate, 56 hanno già superato il valore OMS e 44 anche quello europeo. Due stazioni – Napoli Ospedale Pellegrini (56 giorni oltre soglia) e Milano Marche (48) – hanno infranto persino i limiti di legge ancora in vigore. Se si considerano i limiti introdotti dalla nuova Direttiva europea, le stazioni “fuorilegge” salgono a 25, e diventano 49 quelle che superano i livelli di sicurezza fissati dall’OMS: in pratica, 16 città su 27 risultano non conformi agli standard europei.
Ancora più grave la situazione relativa al PM2,5, le particelle più fini e dannose per la salute umana. In tutte le città la media annuale supera le soglie OMS e nel 90% delle stazioni anche i limiti della Direttiva europea. I superamenti dei limiti giornalieri (non ancora recepiti dalla normativa vigente) evidenziano una condizione di rischio diffuso: 22 stazioni oltre i limiti europei e 39 oltre i valori OMS. Le città più critiche risultano Milano, Brescia, Torino, Modena e Vicenza, con punte di 91, 69, 67, 54 e 51 giorni di superamento rispettivamente, a fronte dei 18 massimi consentiti.
Il quadro del biossido di azoto (NO₂) conferma l’impatto persistente del traffico veicolare e, nei centri portuali, delle emissioni navali. La media annua è già superiore ai limiti in Napoli, Palermo e Genova, mentre i valori giornalieri raccomandati dall’OMS risultano superati nel 98% delle stazioni monitorate. Colpisce il numero di giorni oltre soglia previsti dalla Direttiva UE (massimo 18): si arriva a 168 a Napoli, 127 a Palermo, 82 a Genova, 68 a Messina, 49 a Torino e 41 a Milano, evidenziando un’esposizione cronica a livelli di inquinamento che comportano gravi rischi per la salute respiratoria e cardiovascolare.
Nel complesso, i dati di ottobre confermano come l’Italia rimanga lontana dal raggiungimento degli obiettivi europei e internazionali di qualità dell’aria. Quasi tutte le stazioni di monitoraggio urbane registrano concentrazioni di inquinanti superiori alle soglie di sicurezza, a testimonianza di una situazione di emergenza sanitaria e ambientale che non può essere affrontata con misure episodiche.
I promotori del progetto ribadiscono la necessità di accelerare le politiche strutturali di riduzione delle emissioni nei principali settori responsabili – trasporti, riscaldamento civile, portualità e industria – e di investire con decisione in mobilità sostenibile, efficienza energetica e rigenerazione urbana.
Parallelamente, le sezioni territoriali di ISDE e la rete della Clean Cities Campaign promuoveranno attività di informazione e sensibilizzazione verso cittadini, scuole e amministrazioni locali, per rendere visibile e condivisa l’urgenza di garantire il diritto a respirare aria pulita in tutte le città italiane.
- Le caratteristiche del monitoraggio effettuato
- I dati riepilogativi progressivi
- I dati dei superamenti dei limiti Direttiva UE e Linee Guida OMS nelle città
- I dati dei superamenti per stazione di monitoragio e inquinante:
