L’istituto di ricerche economiche e sociali EURES ha presentato i risultati di una indagine demoscopica che ha coinvolto un campione rapresentativo di 1.118 famiglie sul tema generale “Economia circolare e consumi sostenibili” con un focus sulla mobilità sostenibile, intesa come tutte quelle modalità di spostamento (in bicicletta, in monopattino, a piedi, attraverso un’auto ibrida o elettrica, utilizzando il trasporto pubblico o la condivisione di veicoli) che non incidono (o lo fanno in misura poco significativa) sulla congestione e sull’inquinamento,

Secondo i risultati dell’indagine, per quanto riguarda i comportamenti connessi alla mobilità sostenibile le famiglie “virtuose” diminuiscono sensibilmente rispetto a quelle impegnate sulla raccolta differenziata dei rifiuti.

Nonostante, infatti, un’ampia maggioranza del campione (il 52,1%) dichiari di essere “molto” (9,9%) o “abbastanza attenta” (42,2%) alle tematiche connesse alla mobilità sostenibile, una percentuale soltanto leggermente inferiore (pari al 47,9%) afferma di esserlo “poco” (36,4%) o “per niente” (11,5%).

Il livello di attenzione e di sensibilità alle tematiche della mobilità sostenibile risulta più elevato al Nord (53,2%) e soprattutto tra le famiglie giovani (55,9%), scendendo al valore minimo di 42,2% tra le famiglie anziane, che, in un’ampia maggioranza dei casi, ammettono di essere “poco” (45%) o “per niente attenti” (12,7%).

I comportamenti “sostenibili” più diffusi riguardano lo spostarsi a piedi laddove possibile (68,2%) e adottare uno stile di guida efficiente (60,2%). Poco meno della metà del campione (il 46,9%) ha scelto i servizi (scuola, sport, servizi commerciali) nel quartiere per evitare lunghi spostamenti, mentre soltanto poco più di un terzo delle famiglie (38,3%) utilizza regolarmente (“spesso” o “sempre”) i mezzi di trasporto pubblico (come scelta di mobilità sostenibile) a fronte del 46,3% che li utilizza solo sporadicamente e del 15,5% che non li utilizza “mai”. Ancora inferiore la percentuale di famiglie che utilizza regolarmente veicoli a basse emissioni (27,2%), biciclette (21,1%) o servizi di car pooling o car sharing (19,8%).

Concentrando l’attenzione sulle sole famiglie che adottano regolarmente (“sempre” o “spesso”) comportamenti orientati alla mobilità sostenibile, si osserva tra le famiglie composte da giovani under35 una percentuale più elevata di persone che cercano di realizzare i propri spostamenti a piedi (72,1%, contro il 61,3% tra le famiglie anziane e il 67,7% tra quelle con figli conviventi), che uti- lizzano mezzi di trasporto pubblico (41,4%, a fronte del 35% tra le famiglie con figli e del 38,9% tra le famiglie anziane) o che utilizzano servizi di car pooling e/o di car sharing (21,2%, a fronte del valore minimo di 17,2% tra le famiglie anziane). Le famiglie con figli adottano invece, più frequente- mente rispetto al resto del campione, uno stile di guida efficiente (64,3%) e utilizzano bici e mono- pattini elettrici (22,1%). Tale modalità risulta par- ticolarmente diffusa al Nord (dove risulta adottata regolarmente dal 24,4% delle famiglie), così come sempre al Nord risulta significativa- mente più elevata la percentuale di famiglie che realizza regolarmente i propri spostamenti con i mezzi di trasporti pubblico (43,3%, contro il 36,1% al Centro e il 35,5% al Sud).

A limitare maggiormente una mobilità “sostenibile” sono principalmente fattori strutturali, legati in primo luogo, secondo 8 famiglie su 10 (il 78,8%) ad un’offerta di trasporti pubblici inadeguata (a tale riguardo occorre segnalare come ben il 50% di queste indichi tale fattore come “molto” ostativo). Al secondo posto tra gli ostacoli individuati dalle famiglie si colloca la necessità di effettuare quotidianamente spostamenti lunghi nel minor tempo possibile (76%), che registra un valore leggermente superiore all’indicazione che fa riferimento ai tempi più lunghi per gli spostamenti con i mezzi pubblici, in bicicletta o a piedi (75,5%) e alla mancanza di infrastrutture e servizi adeguati (71,1%).

Il 69,6% riconosce inoltre come fattore ostativo gli elevati costi per adeguare il parco mezzi (attraverso l’acquisto di auto/moto elettrici o ibridi), mentre oltre la metà delle famiglie (il 51,4%) ammette di non voler in ogni caso rinunciare all’automobile (anche per una questione di comodità), e oltre un terzo delle famiglie (il 35,5%) non adotta comportamenti di mobilità sostenibile perché non conosce o non si pone il problema.

Coerentemente ai fattori ostativi emersi, la principale “soluzione” per incentivare la mobilità so- stenibile, indicata dal 63,5% delle famiglie, è quella di rendere più efficiente il trasporto pubblico locale mentre il 59,7% auspica che vengano aumentati i finanziamenti per l’acquisto di mezzi a basso impatto ambientale.