Il primo rapporto dell’Osservatorio SUNRISE, promosso dal Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST) e coordinato da Ennio Cascetta, segnala una fase di “ricarbonizzazione” del trasporto su strada in Italia: nel 2024 le emissioni di CO₂ risultano in aumento del +2,9% rispetto al 2019, a causa di un parco auto sempre più datato, più pesante e con consumi di carburante in crescita.

Lo studio, realizzato con il contributo di partner pubblici e privati (tra cui Almaviva, ASPI, CDP, ENI, ACI e Iveco Group), stima che nel 2024 siano stati percorsi 520 miliardi di veicoli-km, di cui l’80% da automobili. I veicoli effettivamente circolanti sono 47 milioni (meno del totale registrato), con molte auto e moto ferme e solo il 10% dei km annui attribuibile ai mezzi con oltre 20 anni.

L’analisi aggiorna anche le stime sulle emissioni di NOx e PM2.5, ridimensionando il contributo del traffico stradale grazie all’aumento dei veicoli Euro 6, ibridi ed elettrici. Tuttavia, la massa media crescente dei veicoli e il calo del rinnovo del parco auto restano fattori critici.

🔮 Scenari al 2030: con le politiche attuali, l’Italia non centrerà i target del pacchetto Fit for 55. Le proiezioni indicano riduzioni della CO₂ comprese tra –10% e –24% rispetto al 2005, contro il –43% richiesto. Il peso emissivo del trasporto merci è in aumento, poiché le alternative a basso impatto (elettrico e idrogeno) restano marginali.

Il rapporto propone interventi immediati per invertire la tendenza:

  • diffusione dei biocarburanti per i mezzi pesanti;
  • eco-driving e promozione di stili di guida sostenibili;
  • riduzione del gigantismo automobilistico e incentivi ai veicoli più leggeri;
  • ottimizzazione dei carichi per i veicoli commerciali leggeri.

Secondo Ferruccio Resta, presidente di MOST, gli Osservatori rappresentano una piattaforma di conoscenza “per orientare con dati oggettivi le politiche sulla mobilità del futuro”.

In sintesi, il rapporto SUNRISE mostra un sistema ancora sbilanciato sul trasporto privato, con emissioni in crescita e lentezza nella transizione energetica, ma anche la possibilità – con politiche integrate e tecnologicamente neutrali – di recuperare terreno verso la decarbonizzazione e il miglioramento della qualità dell’aria urbana.

fonte : Cluster trasporti