ANCI, in collaborazione con Kyoto Club, Motus-E e Freight Leaders ha organizzato un seminario online sulla logistica urbana dal titolo “Città più Vivibili. Soluzioni per la Logistica Urbana Decarbonizzare, ottimizzare e integrare: la nuova frontiera della logistica urbana sostenibile” che si è tenuto lunedì 24 febbraio.

La distribuzione urbana delle merci oggi è uno dei vettori della mobilità da integrare nella pianificazione e nell governo della città, a partire dalla gestione di spazi e tempi/orari, ma in stretta sinergia con la mobilità delle persone. La logistica è condizionata dai comportamenti degli utenti, dall’e-commerce, ma anche da tutte le attività che rendono viva una città: dalla consegna di medicinali alla gestione dei rifiuti, dai lavori pubblici di manutenzione alle consegne dell’ultimo miglio. Come rendere questi flussi compatibili con pedoni, ciclisti veicoli privati e mezzi pubblici? Quali strategie adottare per decarbonizzare il trasporto merci e migliorare la
qualità dell’aria? I webinar vuole fornire ad amministratori di comuni e città metropolitane qualche strumento, modello e caso. concreto, presentando alcune delle esperienze più innovative di città italiane ed europee che hanno ripensato la logistica urbana coniugando qualità dell’aria, decarbonizzazione e spazio urbano. I casi presentati riguardano tre sotto temi:

1. L’efficientamento e la regolazione dell’ultimo miglio urbano;

2.L’elettrificazione delle flotte e del servizio;

3. Il confronto con le altre città europee.

Marco Talluri per il Kyoto Club ha annunciato che nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile è stato prodotto un report, di prossima pubbicazione, su “Cosa si muove per la logistica urbana” inelle città monitorate, con tutte le notizie rilevate nell’ultimo anno e mezzo. Ha anche sottolineato come  nonostante i furgoni e gli autocarri rappresentino solo una piccola parte di tutti i veicoli stradali, hanno un impatto sproporzionato sull’inquinamento atmosferico e sul clima: mentre circa il 6% di tutti i chilometri percorsi dai veicoli urbani riguarda il trasporto di merci, la logistica urbana è responsabile in media del 25% delle emissioni di gas serra prodotte dal trasporto su strada in queste città e anche di più per quanto riguarda alcuni inquinanti come il biossido di azoto e le polveri sottili, a causa della prevalente motorizzazione diesel di questi mezzi e per il loro esteso chilometraggio. A Bruxelles, ad esempio, il trasporto merci rappresenta solo il 17% del traffico, ma è responsabile del 41% delle emissioni di ossidi di azoto (NOx). A Rotterdam, secondo il network europeo Polis che ha prodotto delle linee guida per introdurre Zone a Zero Emissioni per la logistica urbana, i furgoni che rappresentano il 10% del parco veicolare, emettono il 16% di gas serra, il 25% di NOx e il 26% di PM10. In molte delle principali città europee, le flotte di furgoni e il traffico sono aumentati negli ultimi anni, superando la crescita delle autovetture, del traffico complessivo e della popolazione. Molte città stanno iniziando a implementare zone a emissioni zero per il trasporto merci, aree in cui sono consentiti solo furgoni e camion a emissioni zero per le consegne e il trasporto merci. Queste zone incentivano il settore della logistica a passare a soluzioni più pulite. Le aziende utilizzano sempre più veicoli elettrici a batteria per la logistica e adottano misure per ridurre il numero di viaggi o per spostare le operazioni ai veicoli elettrici più piccoli come le cargo bike, e si sono impegnati non solo a elettrificare le loro flotte, ma anche ad aumentare l’efficienza dei loro processi. Amsterdam ha stimato che la sua zona a emissioni zero ridurrà le emissioni di NOx dei furgoni del 97% e le emissioni di CO2 del 95% entro il 2028. Inoltre, l’ottimizzazione dei percorsi e il consolidamento delle spedizioni possono aiutare a ridurre il numero di viaggi con furgoni e camion. Le prime consegne non riuscite spesso comportano tentativi di riconsegna, che si aggiungono al numero di viaggi e all’aumento dei livelli di inquinamento. La creazione di (micro) hub può svolgere un ruolo centrale in questo senso. 

Le presentazioni di alcuni dei relatori: