È stato pubblicato sul sito del Mit il Cnit, il conto nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti a cura dell’Ufficio statistiche del Ministero. Il Cnit è un importante punto di riferimento, essenziale nel monitoraggio e nella valutazione del sistema nazionale di trasporti e infrastrutture.
Il Cnit utilizza un approccio multidimensionale, in sinergia con altre Amministrazioni ed Enti di ricerca, che permette di avere una panoramica completa del settore e supportare le decisioni strategiche a livello governativo e industriale.
Hanno collaborato alla stesura esperti di settore di Uffici, Dipartimenti e Direzioni Generali del Ministero, altre Amministrazioni Pubbliche, ISTAT, Aziende, Imprese, Enti ed Istituti di Ricerca.
Il “Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti – Anni 2022-2023” è composto da una sezione Introduttiva, da 15 Capitoli (dall’edizione di quest’anno si è aggiunto uno specifico Capitolo riguardante Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza -PNRR) e da una estesa Appendice, che racchiude statistiche di maggior dettaglio.
Tra gli argomenti di maggior interesse per il settore trasporti vi sono dati, statistiche ed indicatori relativi a infrastrutture, mezzi, traffico passeggeri e merci per modo di trasporto, mercato dell’automobile, patenti ed esiti degli esami di guida, trasporto pubblico locale, domanda ed offerta di mobilità ed indicatori di mobilità urbana, cantieristica navale, finanziamenti pubblici e spese private di settore, incidentalità stradale, marittima, ferroviaria ed aerea, infrastrutture e mobilità sostenibili per modo di trasporto, altre esternalità derivanti dai trasporti.
Uno dei capitoli più importanti del Cnit è quello che riguarda le spese sostenute dallo Stato nel 2022 per il settore trasporti. Per il settore dei trasporti, riporta il Conto, lo Stato ha sostenuto una spesa complessiva pari a 29.293,444 milioni di euro, dei quali 15.589,288 (53,2%) di parte corrente e 13.704,155 (46,8%) in conto capitale, e come, relativamente alla finalità di tale spesa, essa risulti così ripartita (dati in milioni di euro, con relativa percentuale sul totale):
– 11.694,893 per il trasporto su strada (39,9%);
– 7.174,070 per gli impianti fissi (24,5%);
– 2.094,259 per la navigazione marittima (7,1%);
– 139,294 per la navigazione interna (0,5%);
– 1.813,465 per la navigazione aerea (6,2%);
– 6.377,462 per le componenti non attribuibili (21,8%).
Tali spese vengono poi messe a confronto con quelle sostenute dalle aziende.
Tra i capitoli di grande interesse vi è l’analisi dell’evoluzione del parco circolante delle autovetture. L’Italia risulta da decenni ai primi posti fra i Paesi maggiormente industrializzati per numero di autoveicoli circolanti in relazione alla popolazione residente.
Relativamente alla suddivisione del parco auto circolante per tipo di alimentazione, il consueto trend di
crescita delle autovetture alimentate a gasolio raggiunge il massimo nel 2018 e inizia a scendere costantemente negli anni successivi.
Le autovetture alimentate a benzina e a gasolio rappresentano, nel 2022, l’86,09% del totale delle auto
circolanti a fronte del 13,91% composto da vetture alimentate a GPL, metano, elettricità ed altro; nel 2023 si assiste ancora ad un aumento delle auto più ecologiche, la cui percentuale sul totale si attesta (dato provvisorio) al 15,69%.
E’ importante, al riguardo, osservare come sia costantemente aumentata la percentuale di autovetture
alimentate a GPL, metano, elettricità ed altro rispetto al parco auto circolante, nel corso degli ultimi anni,
passando dal 6,59% nel 2010 al 10,72% nel 2020, al 13,91 nel 2022 e prevedendo, per l’anno 2023, il 15,69%.
Il Cnit anni 2022 -2023 è disponibile al seguente link Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti