L’ONU sta lanciando una nuova campagna globale, intitolata “Make a Safety Statement”, che, affiancandosi a quella “Streest for Life – Love30” già attiva dal 2021, coinvolge adesso personaggi famosi con dichiarazioni per la sicurezza stradale sui principali fattori di rischio per gli scontri. Sul sito ufficiale, la velocità eccessiva è affidata al volto probabilmente più noto, Noemi Campbell, con l’affermazione “io guido piano”, a testimoniare l’importanza prioritaria di velocità più sicure.
Sotto il motto #MakeASafetyStatement, la campagna amplificherà anche i messaggi principali del Nuovo Decennio di Azione per la Sicurezza Stradale.
“La sicurezza stradale non è abbastanza alta nell’agenda politica nella maggior parte dei paesi. Mentre conosciamo i rimedi agli incidenti stradali, l’azione è in ritardo”, ha detto Jean Todt, inviato speciale delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale.
“Con questa campagna, insieme alle celebrità che si uniscono a noi e ai nostri partner JCDecaux e Saatchi & Saatchi, stiamo cercando di invertire questo e mobilitare la volontà politica necessaria per aumentare le azioni e i finanziamenti per salvare milioni di vite”, ha aggiunto.
A partire da New York, la campagna durerà fino al 2025, raggiungendo circa 1.000 città in più di 80 paesi attraverso cartelloni pubblicitari, social media e altre piattaforme.
Finora, 14 celebrità, tra cui la leggenda del tennis Novak Djokovic, l’attrice premio Oscar e ambasciatrice di buona volontà dell’UNDP Michelle Yeoh e la top model Naomi Campbell, hanno promesso il loro sostegno alla campagna.
Ognuno ha contribuito con la propria dichiarazione, come “Guido lentamente” o “Non guido sotto l’influenza di alcool”.
La “pandemia silenziosa”
In una conferenza stampa presso la sede delle Nazioni Unite a New York, Todt ha sottolineato che gli incidenti stradali sono il “killer numero uno” per le persone di età compresa tra 5 e 29 anni, con la stragrande maggioranza nei paesi a basso e medio reddito.
Ha notato che ogni anno, 1,2 milioni di persone muoiono sulla strada e altri 40-50 milioni sono feriti, molti gravemente.
“È un peso per le vittime [e] per la famiglia, ma è anche un costo elevato per i paesi”, ha continuato Todt, aggiungendo che le “prescrizioni” per questo problema includono istruzione, comunicazione, applicazione della legge, insieme alla qualità delle strade e dei veicoli.
In tutto il mondo, i team delle Nazioni Unite stanno collaborando con governi e organizzazioni per raggiungere l’ambizioso obiettivo di dimezzare le morti e le lesioni legate alle strade entro il 2030.
https://www.makeasafetystatement-un.org/