Nel febbraio scorso, per 994 volte, fiorentini e turisti sono andati a cercare la propria auto o la propria moto e non l’hanno trovata nel posto in cui l’avevano parcheggiata. Era stata rimossa e portata in depositeria comunale, magari perché lasciata davanti a un passo carrabile o in una certa strada durante le ore di pulizia.
Nello stesso mese, in 160 si sono trovati col bloccaruote, applicato generalmente negli orari di chiusura della depositeria o nel caso di grandi eventi con le macchine che vengono spostate in un’area provvisoria. 1.154 provvedimenti in tutto a febbraio, il record per quest’anno. Ma in 7 mesi, secondo i dati forniti da Sas, la società di servizi alla strada 100% comunale diretta da Andrea Garofalo, i mezzi ( escluse le bici) rimossi o a cui è stato applicato il bloccaruote sono 6.540. Media di 934 al mese e di almeno trenta al giorno. Nel 2023, nello stesso periodo, erano stati 8.779: c’è dunque un lieve calo ma, viene spiegato, i numeri variano soprattutto in base alla pulizia strade. Quando non c’è, il numero di rimozioni si riduce. E nel 2024, prima delle elezioni, c’era stata una breve sospensione del servizio. Più in dettaglio, a gennaio sono stati rimossi 870 mezzi e a 256 sono stati apposti i bloccaruote, a marzo 829 e 249, ad aprile 897 e 241, a maggio 526 e 253, a giugno 638 e 82, a luglio 468 e 77. Tutti sono stati rimossi su segnalazione della municipale. Auto sui marciapiedi, sulle rotatorie, nei posti dei disabili, di fronte a passi carrabili o cassonetti. Pesa l’inciviltà ma anche la sproporzione tra auto e numero di parcheggi: circa 80mila i secondi, duecentomila le prime. Con la caccia allo stallo che è un incubo per i residenti che non hanno un box auto o un garage ( un mercatodove, per l’acquisto, si arriva a chiedere anche più di centomila euro in centro storico) specie in alcuni quartieri, come per esempio San Jacopino, Oltrarno, Statuto. E se scatta la rimozione i costi per le tasche dei cittadini sono notevoli. In totale, da gennaio a giugno, per depositeria, carri e bloccaruote, Sas ha riscosso, per conto del Comune, circa 868mila euro. Soldi, si spiega, che sono a copertura del costo del servizio. Difficile però calcolare una media: pesano i giorni in cui il mezzo sta in custodia e anche i chilometri che il carro attrezzi percorre.
Per ogni auto, ad esempio, si pagano cinque euro per chilometro percorso più ventitré di diritto di chiamata e 43 per operazioni connesse al carico- scarico del veicolo. La custodia è pari a quindici euro al giorno per i primi trenta. Poi c’è la sanzione. I costi per chi sbaglia, insomma, lievitano in fretta.
fonte: Repubblica