Per la prima volta, Santé Publique France, la Sanità Pubblica Francese, ha stimato l’impatto dell’esposizione all’inquinamento atmosferico sull’insorgenza di malattie croniche nella Francia metropolitana e nelle regioni limitrofe. Si tratta di un importante studio sull’impatto dell’inquinamento atmosferico ambientale sulla salute pubblica e sull’economia in Francia, mettendo in evidenza i significativi rischi per la salute e i costi economici associati all’esposizione a lungo termine agli inquinanti atmosferici.

Lo studio rivela che l’inquinamento atmosferico è responsabile di un numero considerevole di malattie croniche. In particolare, tra il 12% e il 20% delle nuove malattie respiratorie nei bambini e tra il 7% e il 13% delle nuove malattie respiratorie, cardiovascolari e metaboliche negli adulti sono attribuite all’esposizione a lungo termine a inquinanti come il particolato fine (PM) e il biossido di azoto (NO). Questo si traduce in migliaia di nuovi casi ogni anno, con fino a 40.000 casi di malattie respiratorie nei bambini e fino a 78.000 casi negli adulti.

Economicamente, l’impatto è impressionante. Il costo annuale della salute e del benessere legato all’esposizione al PM 2.5 è stimato a 12,9 miliardi di euro, ovvero quasi 200 euro per abitante. Per l’esposizione al NO2, il costo è di 3,8 miliardi di euro, ovvero 59 euro per abitante. Raggiungere i valori guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per questi inquinanti potrebbe ridurre significativamente questi costi, risparmiando 9,6 miliardi di euro e 1,7 miliardi di euro all’anno rispettivamente per PM 2.5 e NO2.

Lo studio sottolinea l’urgente necessità di continuare e migliorare gli sforzi per ridurre l’inquinamento atmosferico in tutta la Francia. Si allinea con la nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria ambiente e il programma “Clean Air for Europe”, enfatizzando l’importanza di abbassare i livelli di inquinanti per soddisfare le linee guida dell’OMS. Raggiungere questi obiettivi potrebbe prevenire fino al 75% delle malattie legate all’inquinamento associate al PM 2.5 e quasi il 50% per il NO2.

Roberto Mezzalama, presidente di Torino Respira, comitato di cittadine e cittadini nato per promuovere iniziative finalizzate a migliorare la qualità dell’aria nella città di Torino e nell’area metropolitana torinese e che ha in corso alcune azioni legali sul tema dell’inquinamento atmosferico ha commentato: “Lo studio condotto in Francia conferma come l’inquinamento atmosferico rappresenti un grave problema sanitario con alti costi per la società. Gli studi dell’Agenzia Europea per l’Ambiente ci dicono che la qualità dell’aria in Italia è ancora peggiore che in Francia e che la mortalità collegata a questa è ancora più alta. È logico quindi aspettarsi che l’Italia stia sopportando costi umani ed economici ancora superiori a quelli stimati per la Francia. Confidiamo quindi che il nostro Ministero della salute conduca un’analisi simile e ne condivida i risultati”.