Il Nodo Verde, uno dei progetti più ambiziosi per la città di Bari, non sarà più finanziato con i fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma con risorse che Ferrovie dello Stato metterà a disposizione. Un cambio di passo nelle procedure per la realizzazione dell’opera pubblica che, di fatto, rimuove il vincolo del 2026 per il completamento dell’intervento.

Il progetto prevede la realizzazione di una piastra verde che coprirà i binari e quindi la ricucitura di due parti della città. Il piano fa capo al gruppo Ferrovie dello Stato e inizialmente faceva parte dei progetti finanziati quasi interamente con il Pnrr.

Dei 143 milioni di euro destinati originariamente all’opera, ora soltanto una decina verranno messi a disposizione dal Pnrr e riguardano l’intervento che, nell’ambito del progetto, porterà alla pedonalizzazione di una parte di piazza Aldo Moro.

Gli altri fondi saranno stanziati direttamente dal Gruppo Ferrovie dello Stato per realizzare gli interventi più complessi nell’area ferroviaria, a cominciare dal più emblematico: la piastra verde. E il ministero dei Trasporti che, su richiesta del gruppo Fs, darà il via libera a questa modifica nel capitolo del finanziamento. Una variazione decisa per riunire interventi diversi nell’area del sedime ferroviario in un unico capitolo di spesa, che potrebbe essere sostanziale.

Il Pnrr impone un cronoprogramma ben preciso. E se pure nella convenzione sottoscritta con il Comune il gruppo Ferrovie dello Stato si è impegnato a concludere i lavori entro il 2026, non è detto che il cantiere venga consegnato fra un anno e mezzo. E senza gli obblighi previsti dal cronoprogramma del Pnrr uno slittamento dei tempi di lavoro è possibile. Del resto le operazioni di riqualificazione di questa area della città con la realizzazione di una copertura verde sui binari non sono particolarmente semplici. Il punto in cui sarà aperto il cantiere è particolarmente delicato, dal momento che è a ridosso della stazione centrale e quindi dei binari.

Ad agosto Ferrovie dello Stato ha aggiudicato definitivamente i lavori al raggruppamento temporaneo d’imprese costituito da Fadep srl e Manelli Impresa spa. E ora si dovrà procedere con la progettazione che è stata affidata alla Net Engineering, al gruppo Incico e alla società TiZero. Il piano è stato al centro dieci anni fa di un concorso internazionale di idee vinto dall’archistar Massimiliano Fuksas.

Fonte: Repubblica